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Pescara, protesta anti dpcm: Masci assente per evitare strumentalizzazioni

Pescara. Assente per non connotare politicamente la manifestazione: così il sindaco Carlo Masci giustifica la mancata presenza alla manifestazione che gli esercenti di Pescara hanno tenuto ieri pomeriggio in centro, contro le chiusure dettate dal nuovo dpcm anti-covid.

“Nei giorni scorsi ho commentato negativamente i contenuti del DPCM Conte, spiegando le ragioni della mia posizione di sindaco di una città che vive di socialità”, spiega Masci con un post su Facebook, in cui precisa: “Ieri in piazza non ho voluto esserci per non dare una connotazione politica al disagio reale dei miei concittadini ed evitare strumentalizzazioni in questo momento in cui è necessario ricercare a ogni costo l’unità dei territori”.

“Oggi stesso contatterò le associazioni di categoria e gli organizzatori della manifestazione spontanea di ieri per concordare una piattaforma di richieste motivate da avanzare al Governo per impedire che il tessuto produttivo della nostra città venga smantellato a colpi di DPCM”, prosegue Masci, nel post che riportiamo integralmente.

Ieri a Pescara si è svolta una protesta ordinata e legittima da parte di cittadini, operatori del commercio, dello sport, della ristorazione, dello spettacolo, danneggiati dai provvedimenti del Governo e dalle conseguenti chiusure delle attività a macchia di leopardo. La manifestazione è stata civilissima, ha espresso il dramma di tante persone che vedono il loro presente, il loro futuro, le loro vite, danneggiati da scelte che appaiono incomprensibili. Nei giorni scorsi ho commentato negativamente i contenuti del DPCM Conte, spiegando le ragioni della mia posizione di sindaco di una città che vive di socialità. Ieri in piazza non ho voluto esserci per non dare una connotazione politica al disagio reale dei miei concittadini ed evitare strumentalizzazioni in questo momento in cui è necessario ricercare a ogni costo l’unità dei territori, però ero lì, in mezzo a loro con il pensiero e le idee, pronto ad ascoltare tutti e a mettermi a disposizione per fare da cinghia di trasmissione tra le istanze di chi produce, e oggi è in ginocchio, e un Governo che non può chiudere occhi e orecchie sul dramma sociale ed economico che stiamo vivendo. Oggi stesso contatterò le associazioni di categoria e gli organizzatori della manifestazione spontanea di ieri per concordare una piattaforma di richieste motivate da avanzare al Governo per impedire che il tessuto produttivo della nostra città venga smantellato a colpi di DPCM.