Pecorale, rinchiuso nel carcere di Ancona (trasferito da quello di Pesaro), deve rispondere di tentato omicidio aggravato dai futili motivi e porto abusivo d’arma. Sul ferimento del ragazzo, l’avvocato del 29enne ha detto che il suo assistito “è rimasto molto colpito. Mi ha chiesto come stava e quando gli ho detto che, dalle notizie che ho, sembra fuori pericolo si è messo a piangere e ha alzato gli occhi in su”.
Sul movente “la causa scatenante – ha detto il difensore – è la questione degli arrosticini salati male. Il problema sorge semplicemente sulla salatura. Raccontare questa storia è paradossale, ma in realtà tutto nasce da una cattiva salatura di questi arrosticini che scatena una discussione. Questo lo dice il teste che era presente, quindi la ragazza che ha assistito e ha riferito proprio questo e cioè che fra i due c’è stato comunque uno scambio di opinioni, anche abbastanza importante. Ecco perché mi viene da pensare a tante altre cose, che però devo verificare”.
Relativamente alla pistola, l’avvocato Coletti ha aggiunto che Pecorale la possiede da diversi anni: “L’ha sempre portata con se perché aveva paura. Ha una disabilità anche fisica. Aveva paura di essere preso in giro. Ha questa pistola ormai da anni, ma non l’ha mai utilizzata e l’ha sempre portata con sé”.