La vicenda risale al 2007, quando il paziente, all’epoca 22enne, si sottopose ad un banale intervento di safenectomia a causa di varici diffuse sull’arto inferiore sinistro. Le condizioni cliniche del giovane, anziché migliorare, subirono però un brusco peggioramento, tant’è che con il passare dei mesi comparvero ulcere ed altri problemi che resero necessario un consulto presso un centro specializzato di Modena.
Proprio in terra emiliana, nel corso di un’indagine esplorativa, i medici riscontrarono l’assenza del tratto di vena femorale ubicato in corrispondenza dell’ostio safeno-femorale sinistro, erroneamente asportato dai chirurghi della casa di cura Pierangeli.
A quel punto il paziente si è rivolto ad un legale, avanzando una richiesta di risarcimento danni che nel 2010 si concluse con una prima transazione per 14 mila euro.
Purtroppo le condizioni di salute del giovane degenerarono ulteriormente, tanto che lo stesso nel corso degli anni è finito numerose volte sotto i ferri per tentare il ripristino della normale circolazione vascolare degli arti inferiori.
Esasperato da quanto stava vivendo, nel 2017 il paziente, oggi 35enne, si è rivolto all’avvocato Mario Marini Misterioso. Il caso è così approdato davanti al Tribunale di Pescara dove il legale ha fornito un’accurata ricostruzione degli eventi, dimostrando la non prevedibilità dei danni fisici e psichici all’epoca della transazione del 2010. Nei giorni scorsi la vicenda è giunta a conclusione, con un secondo atto di transazione, questa volta per un importo di 292.600 euro.
“E’ stata una bella sfida”, commenta l’avvocato Marini Misterioso, “un caso giuridicamente complesso dal cui buon esito spero il mio cliente possa trarre la serenità economica necessaria ad affrontare al meglio la propria patologia”.