Pescara. Un ragazzo “attento e premuroso”, ma “contiguo” al mondo dello spaccio pescarese: così è stato definito Alessandro Neri – il 29enne di Spoltore trovato morto lo scorso 8 marzo in un torrente alla periferia di Pescara tre giorni dopo essere scomparso – nel corso della conferenza stampa organizzata dai Carabinieri per illustrare l’operazione che ha portato a sei arresti per droga, armi ed estorsioni e che è partita proprio dalle indagini sull’omicidio.
Uno degli arrestati – Junior Insolia, 31 anni – era amico della vittima e insieme a lui Neri aveva acquistato una pistola. Il 29enne, riferiscono gli investigatori, era “considerato colui che investiva denari nel sostenere e supportare le attività delinquenziali di una parte degli arrestati”.
Sebbene al momento non sia possibile dire se il killer sia tra gli arrestati, il provvedimento di custodia cautelare – emesso dal gip Antonella Di Carlo su richiesta del pm Luca Sciarretta – per i militari dell’Arma del Comando Provinciale di Pescara “costituisce un importantissimo tassello ed un nodale sbocco investigativo in quanto certifica l’esistenza di un sodalizio criminoso, nel cui ambito la vittima, ancorché incensurata, ricopriva un ruolo significativo”.
Affiancato dai comandanti del Reparto Operativo e del Nucleo Investigativo, il colonnello Gaetano La Rocca e il maggiore Massimiliano Di Pietro, il comandante provinciale dell’Arma, colonnello Marco Riscaldati, ha sottolineato che “in questi nove mesi l’attività investigativa non è mai scemata e l’indagine sull’omicidio andrà avanti: continueremo a scavare in questo mondo”.
L’AMICO INTERCETTATO: “PISTOLA RICORDO DI ALE”. “Qua la cosa più cara che ho è di Alessandro, è mia e di Alessandro. Ce la siamo comprata insieme, io ci ho messo 800 e lui 500. E’ importante per me. Mi volevo levare tutte le armi, ma questa che è mia e sua non la leverò mai”. Sono le parole pronunciate l’11 maggio scorso, ad un conoscente, da Junior Insolia. La conversazione, ottenuta grazie alle intercettazioni avviate dagli investigatori, è contenuta nell’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Pescara. Le parole di Insolia hanno consentito agli investigatori di appurare come il 29enne avesse acquistato un’arma insieme all’amico.
“Confido che la morte di Ale aiuterà a ripulire la città di Pescara. Ho sempre riposto la mia totale fiducia nei Carabinieri di Pescara. Continuo a credere in loro e continuerò a farlo”. Lo scrive su Facebook Laura Lamaletto, mamma di Alessandro Neri