Pescara. Chiusa definitivamente dalla Cassazione la vicenda giudiziaria relativa all’omicidio della 26enne pescarese Jennifer Sterlecchini, uccisa il 2 dicembre 2016, con 17 coltellate, dall’ex fidanzato Davide Troilo.
Respinto dai giudici di piazza Cavour il ricorso presentato dall’avvocato di Troilo, Giancarlo De Marco: viene così confermata la sentenza di appello bis, emessa dalla Corte di Perugia. Troilo dovrà quindi scontare 30 anni di carcere per omicidio volontario aggravato dai futili motivi.
L’omicida di Jennifer è stato condannato anche al pagamento delle spese processuali. I familiari della vittima – la madre Fabiola e il fratello Jonathan – parti civili, erano assistiti dall’avvocato Rossella Gasbarri; tra le parti civili anche il Comune di Pescara, rappresentato dall’avvocato Lorena Petaccia.
Jennifer fu uccisa dall’ex fidanzato nella casa in cui i due avevano convissuto, in via Acquatorbida, a Pescara. La relazione finì e la mattina del 2 dicembre 2016 la ragazza tornò nell’appartamento per riprendere le ultime cose e trasferirsi definitivamente dalla madre. Troilo, però, non le permise di andare via e la colpì con 17 coltellate, dietro la porta di ingresso chiusa a chiave, uccidendola. La madre, che la stava aspettando in strada insieme a un’amica, ascoltò impotente le ultime parole di Jennifer: “Aiuto mamma, mi sta ammazzando”