Dovrebbe essere inserita quest’indicazione sulla carta d’identità del bambino che è venuto alla luce a bordo di un treno che percorreva la linea Torino-Lecce.
Erano le 4:20 circa del 4 marzo, una data particolare che ricorda un’altra nascita straordinaria narrata in un capolavoro di Lucio Dalla.
Non siamo nel 1943, ma nel 2021, un anno come il precedente in cui la vita di tutti è stata completamente stravolta, non sempre in positivo. Eppure il tunnel prima o poi finisce e tutto torna più vivido. Come racconta la capotreno Greta Cirillo, quello che da lì a poco sarebbe diventato un neo-papà aveva chiesto assistenza nei pressi della stazione di Pescara Centrale, parlando in lingua inglese e in un modo comprensibilmente agitato.
Subito dopo aver capito che il motivo di tanta preoccupazione era la compagna incinta seduta in carrozza, la capotreno ha constatato le condizioni delicate della viaggiatrice e ha attivato i flussi di comunicazione previsti per l’intervento dapprima del medico a bordo e a seguire del pronto intervento. Insieme al capostazione Augusto Lancianese, Cirillo si è prodigata nel dare supporto e rassicurazioni alla viaggiatrice, cercando di metterla a suo agio, ma a ridosso dell’arrivo del 118, alla quasi mamma si sono rotte le acque. Il personale medico, salito a bordo, ha deciso di far partorire immediatamente la donna, finché le lacrime di un neonato hanno riempito di gioia l’intero treno. Alcuni minuti di privacy sono stati lasciati ai genitori che viaggiavano in compagnia dei propri figli, due gemellini di circa un anno, poi l’intera famiglia è stata trasferita nell’ospedale di Pescara.
“Ho provato una profonda emozione – ha confidato Greta Cirillo – e credo che in un periodo storico buio come questo, sia un fortissimo spiraglio di luce per tutti”. Trenitalia invierà in regalo alla famiglia un cappello da capotreno, per tenere vivo il ricordo di quei momenti straordinari. Questa volta da un treno si è davvero partiti per un nuovo viaggio.