Presenti alla conferenza stampa Giuseppe Di Marco, Presidente Legambiente, Simone Nuglio, Portavoce del Treno Verde e Roberto Laghessa, direttore commerciale di RFI per la direttiva adriatica. L’obiettivo del monitoraggio di Legambiente, realizzato grazie al progetto di Citizen Science di Legambiente Volontari per Natura, è quello di valutare l’esposizione all’inquinamento atmosferico, spesso inconsapevole, a cui i cittadini sono sottoposti quotidianamente. I picchi di smog elevati registrati sono due tra gli otto punti ritenuti critici della città di Pescara in base alle segnalazioni dei cittadini e dei circoli di Legambiente Il più elevato è stato quello registrato alle 10,08 in piazza Duca Degli Abruzzi con un valore di 72 µg/mc. In piazza Duca D’Aosta invece il picco più elevato si è riscontrato alle 11,47 con 56 µg/mc, mentre in viale Bovio, vicino al conservatorio, il valore massimo registrato è stato alle 08,49 con 48 µg/mc.
Per quanto riguarda le medie orarie negli otto punti critici della città di Pescara sono state realizzate misurazioni della durata di un’ora delle polveri sottili nelle giornate del 30 e 31 gennaio scorso. I valori registrati di polveri sottili (Pm10) variano tra 14,6 e 37,5 microgrammi/mc (come media oraria) e i punti monitorati sono stati quelli di viale Bovio (media oraria di 34,1 µg/mc), piazza Duca degli Abruzzi (media oraria di 26 µg/mc), piazza Duca D’Aosta (37,5 µg/mc), viale Marconi (25,5 µg/mc), viale Pindaro (14,6 µg/mc), Porta Nuova (26,1 µg/mc), via del Circuito vicino via Enzo Ferrari (34,5 µg/mc) e piazza Salotto (20,2 µg/mc). Medie orarie che quindi non destano preoccupazione a differenza dei picchi di cui si è parlato in partenza che incidono sulla salute delle persone che passeggiano, lavorano, circolano in queste zone congestionate dal traffico: i cittadini possono respirare ripetutamente ed inconsapevolmente aria inquinata anche se solamente per pochi minuti. Inoltre a Pescara fino ad oggi la centralina di via Sacco ha registrato 7 superamenti del limite giornaliero di 50 µg/mc per il Pm 10 seguita dalla centralina teatro Dannunzio e da quella di Via Firenze Nuova con 6.
Ha dichiarato così Giuseppe Di Marco: “Gli sforamenti rilevati dal nostro monitoraggio a Pescara potrebbero non destare preoccupazione se paragonati alla situazione di altre città che hanno concorso a determinare il deferimento dell’Italia, da parte della Corte Europea, proprio per questo problema. Dati, quelli pescaresi, a cui dobbiamo comunque dare la giusta attenzione mettendoli in relazione a quelli ufficiali di Arta che ci ricordano come l’inquinamento dovuto alla combustione dei carburanti sia ancora un pericolo. E’ necessario come non mai un passaggio ad una mobilità integrata e sostenibile che permetta non solo l’abbattimento delle emissioni inquinanti, ma anche il miglioramento della qualità della vita. Il dato nazionale di 60mila morti l’anno legati all’inquinamento semplicemente non è più accettabile”.