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Pescara, in vigore il nuovo regolamento per la Polizia Municipale

Pescara. Ieri l’approvazione in Consiglio Comunale e l’immediata esecutività delle norme del nuovo Regolamento di Polizia Municipale che ricalcano le precedenti e prevedono opportuni aggiornamenti in base alla normativa regionale e nazionale vigente, oggi si fa il punto sul nuovo regolamento di Polizia Municipale.

“La stesura di questo nuovo regolamento ha avuto una strada lunghissima – illustra il sindaco Marco Alessandrini – Ci sono stati mesi di Commissioni ed estenuanti sedute consiliari, questo malgrado il fatto che per redigerlo siano state sentite tutte le parti interessate e malgrado il testo sia approdato in aula dopo aver anche dialogato con l’opposizione, al fine di favorire la sintesi su una serie di questioni poste e, infine, aver recepito le istanze recepibili dai sindacati, inserendo tanti aspetti in esecuzione della legge regionale per evitare al massimo i conflitti. L’unica cosa su cui alla fine non si è trovato accordo sono ora i turni di tre persone, numero richiesto da alcuni, ma che va però contro una consuetudine divenuta regola e complica non poco anche l’organizzazione del lavoro, salvo restando il fatto che a fronte di interventi importanti le pattuglie non si muoverebbero mai a scartamento ridotto. Per dire che tutta la dialettica esercitabile per la stesura e perché il documento fosse il più inclusivo possibile, è stata fatta e ora il regolamento è esecutivo con il voto anche del Consiglio, passaggio che il precedente regolamento non ha nel suo iter”.

“Il nuovo regolamento rispecchia la necessità di adeguamento alle leggi – spiega l’assessore alla Polizia Municipale Gianni Teodoro – Quando siamo arrivati in aula a luglio del 2018, dopo oltre 40 sedute di Commissioni e svariate interlocuzioni fatte con tutti i portatori di interesse, la minoranza, la stessa che nel 2016, sempre in Commissione, aveva approvato senza sollevare nulla la stesura che venne poi approvata dalla Giunta, ci chiedeva ancora di inserire modifiche. Nonostante questo non siamo mai stati chiusi agli emendamenti, nemmeno quando la minoranza ha deciso di ritirarli, tant’è che pur di recepirli abbiamo ritirato la delibera dalla discussione, facendo un atto avanzato di democrazia perché ci fosse il varo più aperto possibile. Come risposta abbiamo ricevuto altri 150 emendamenti con un fine più ostruzionistico che costruttivo, considerato che l’atto ha 40 pagine e che è stato sviscerato in ogni suo articolo nelle 40 Commissioni di cui è stato oggetto. Siamo arrivati alla definizione di un lavoro macroscopico per partorire un regolamento valido e qualitativamente buono, un lavoro che sono pronto a difendere ancora, qualora ce ne fosse bisogno”.

“Il regolamento è stato redatto perché dal 2006 a oggi sono cambiate molte cose nelle funzioni di Polizia Municipale – spiega il comandante Carlo Maggitti – La legge regionale ne ha dettate di nuove, insieme a nuove norme da recepire e a scenari derivanti ad esempio dalle unioni dei Comuni, dallo stato di città metropolitane. La sostanza del precedente è stata non stravolta, ma aggiornata. Voglio ringraziare l’Amministrazione che è stata coesa e compatta nel dare questo nuovo strumento alla città, ricordando tutti i passaggi svolti fino ad oggi perché fosse massimamente condiviso. Perché questo regolamento era stato approvato in Giunta dopo un passaggio unanime nella Commissione competente già nel luglio 2016 e subito adottato nella stessa maniera del precedente: infatti il testo del 2006 non è mai approdato in Consiglio. Invece il nuovo testo, dopo l’adozione in Giunta, torna ripetutamente in Commissione. Il perché sta negli approfondimenti richiesti sulla sicurezza, sulla numerosità delle pattuglie, ma non c’è una legge che prevede tre persone nell’auto di servizio, cosa diversa è mettere per iscritto che senza il numero di tre non si opera, con il fatto che la pattuglia non esce perché non abbiamo gli uomini. La carenza del personale non ci consente di agire altrimenti da quanto sancito: oggi siamo 135, ma all’obiezione che il 30 per cento del personale si occupa di amministrazione, rispondo che questo regolamento non si occupa dell’organizzazione del lavoro, che è invece oggetto di un altro testo a cui stiamo lavorando. Inoltre c’è da dire che chi è assegnato ai servizi amministrativi, innanzitutto fa un servizio dovuto alla comunità, quindi importante, ma è operativo anche su altri fronti, ad esempio la vigilanza davanti alle scuole. Infine questa stesura consente anche il conseguimento di compiti originari del corpo, che sono anche di ausilio alla cittadinanza non solo repressione e controllo, ma anche informazione e orientamento”.