Secondo quanto ricostruito dal questore, Francesco Misiti, e dal capo della Mobile, Dante Cosentino, Spinelli avrebbe prima colpito Cervoni sul letto, a mani nude, per poi continuare a colpirlo in bagno, mentre lo costringeva a vestirsi, tramortendolo con un corpo contundente. Infine, la vittima sarebbe stata trascinata sul pianerottolo di casa e lì lasciato in una pozza di sangue.
Ignoto, attualmente, il motivo dell’aggressione mortale, ma il 35enne era un tossicodipendente e il complesso di via Tavo è ben noto a tutti come piazza di spaccio, per cui è quella della droga la prima pista presa in considerazione. Per rintracciare il 29enne, la polizia ha dovuto prima ispezionare le diverse abitazione a sua disposizione, con il supporto dei vigili del fuoco, per trovarlo infine in un appartamento disabitato. Spinelli era a letto e si nascondeva sotto le coperte, con indosso ancora i vestiti sporchi di sangue.
A incastrarlo principalmente sono state le testimonianze di alcuni residenti. Difficile anche per la scientifica rilevare tutte le tracce ematiche dato che qualcuno aveva provato a ripulire il pianerottolo insanguinato.
In attesa dell’autopsia, la prima ispezione cadaverica ha accertato che Cervoni è stato colpito diverse volte in testa, sia a mani nude che con un oggetto appuntito. Nell’appartamento del delitto, infatti, sono stati rinvenuti una stampella e un bastone di legno sporchi di sangue, così come altri oggetti.
Tante le reazioni da parte delle istituzioni e della politica. “Il nostro obiettivo è abbattere il ‘ferro di cavallo’, del tutto o in parte, perché è una struttura che è oggetto di pericolosità sociale. L’episodio di ieri è un ulteriore elemento che ci spinge a muoverci in questa direzione”; afferma il sindaco di Pescara, Carlo Masci. “Dove sono stati creati ghetti – aggiunge il sindaco – noi daremo spazi, come parchi o piazze, che consentano ai cittadini di sentirsi sicuri in contesti vivibili. Negli ultimi mesi si è rafforzata la sinergia tra amministrazione comunale e forze dell’ordine. Con l’obiettivo di garantire la sicurezza ai cittadini abbiamo inoltre velocizzato il bando per l’installazione di 350 telecamere intelligenti che serviranno a controllare soprattutto le aree più a rischio, altro tassello che servirà per garantire la tranquillità”. “Il nostro obiettivo – sottolinea Masci – è rendere Pescara una città sicura, dove i delinquenti sanno che saranno perseguiti in ogni modo”.
“Il Ferro di Cavallo è la centrale di spaccio di droga più importante d’Abruzzo ed è una tra le principali del nostro Paese. Nel ferro di cavallo, negli ultimi anni, si è sparato e si è ammazzato. Il ‘Ferro di cavallo’ è una zona pericolosissima che non può più essere lasciata un solo minuto non presidiata. Il ferro di cavallo deve subito essere militarizzato”. tuona il consigliere regionale M5s e vicepresidente del Consiglio regionale d’Abruzzo, Domenico Pettinari.
Concorde con la demolizione anche il Presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri: “Il ‘Bronx’ del Ferro di Cavallo di Pescara va abbattuto, quel ‘casermone’ va demolito, garantendo un nuovo alloggio, in altra zona della città, alle famiglie perbene che ne hanno diritto e che si comportano secondo le regole. È questa l’unica strada percorribile per cancellare la difficile realtà della zona indubbiamente più critica del quartiere Rancitelli-Villa del Fuoco e restituire serenità a
chi è costretto ad abitarci subendo angherie, coprifuoco, aggressioni e molto altro”.