Pescara. È stato eseguito ieri mattina il sopralluogo della commissione Sanità nel reparto di Geriatria dell’ospedale di Pescara dopo che lo stesso è stato protagonista di un servizio del Tg5 per il sovraffollamento e i disagi vissuti dai pazienti, molti dei quali costretti a stare nei corridoi.
Dalla verifica chiesta dal consigliere comunale Massimiliano Pignoli, alla quale ha partecipato il primario Emilio Francesco Simeone, è emerso come siano diverse le criticità.
“I posti letto a disposizione delle ali nord e sud del reparto”, riferisce Pignoli, “sono in totale 46 ai quali vengono aggiunti all’occorrenza altri 8, ma nella scorsa settimana i ricoverati sono stati sempre al di sopra dei 60 con una punta di 72. I medici di Geriatria sono 10, mentre gli infermieri 30, ma di questi 6 sono con contratti interinali, 4 in part time e 25 sono con le prescrizioni ovvero hanno limitazione in merito a orari o per il rispetto della legge 104. Gli operatori socio sanitari, sono in totale 11”.
“Tutti i medici del reparto compreso il primario”, prosegue Pignoli, “hanno già chiesto in passato dopo sforzi un incontro con il direttore generale trovando anche un percorso da seguire per migliorare la situazione ma il direttore generale non l’ha ancora messo in atto. Il 14 giugno c’erano 70 ricoverati di cui 2 in accettazione e 14 in corridoio con in totale 9 persone tra infermieri e operatori socio-sanitari”.
Tra le soluzioni che Pignoli chiede insieme alla commissione, ci sono il ricovero non basato sull’età ma sulla sintomatologia del paziente, il trasferimento verso gli ospedali di Penne e Popoli, che dispongono di 40 e 30 posti letto e l’utilizzo dello spazio libero in altri reparti, come quello di Oculistica, che in questi giorni è semi vuoto.
“Ho chiesto” conclude Pignoli, “la convocazione nella prossima commissione Sanità del direttore generale della Asl, del primario del reparto e dei responsabili di Penne e Popoli. Non escludo, se si dovessero ripetere tali situazioni, di presentare un esposto alla Procura per le condizioni disumane dei pazienti e chiedo al governatore-senatore, all’assessore regionale alla Sanità e a tutti i consiglieri regionali, sia di maggioranza che opposizione, che cosa farebbero se in quel reparto fosse ricoverato un loro familiare o caro amico”.