“Condizioni che ledono ancora di più la dignità della persona, in quanto colpita maggiormente nella sua fragilità di anziano e malato – rimarca Rosini – non è più accettabile la persistenza di questa situazione divenuta oggi cronica e non più straordinaria, già denunciata più volte dall’Ordine”.
“A fronte di 46 posti letto e 9 di lungodegenza, su due unità operative, i pazienti da assistere sono costantemente 64, con punte che superano gli 80 degenti – riferisce Rossini -. Oggi a Geriatria ci sono 72 pazienti, con un tasso di occupazione media dei posti letto pari al 130%.
“Il personale – aggiunge la presidente dell’Opi – è calibrato per assistere i posti letto dichiarati e non quelli in esubero. Questo crea notevoli difficoltà, esponendo a rischio non solo la sicurezza delle cure, ma anche quella degli operatori che si trovano ad assistere un numero maggiore di pazienti affetti da più patologie diverse e con un’elevata complessità e dipendenza assistenziale, non potendo assolvere molte volte a quelle che sono le reali richieste di assistenza di base. Le criticità aumentano durante i turni notturni, quando sono presenti solo due infermieri per turno per circa 38 pazienti, con accettazione ricoveri e la completa assenza di personale socio-sanitario”.
“La criticità maggiore è data dal setting assistenziale, che per molti degenti purtroppo si esplica in corridoio, dove mancano le più basilari condizioni di privacy, rispetto e dignità dell’uomo”, conclude la presidente dell’Ordine delle professioni infermieristiche, che rivolge un appello “all’assessore regionale alla Sanità Nicoletta Verì, che ha già visitato il reparto e valutato tutte le varie problematiche, e a tutti gli organi politici, compreso il sindaco di Pescara Carlo Masci, affinché intervengano al più presto per adeguare le dotazioni organiche del personale infermieristico e di supporto, migliorare e potenziare i setting assistenziali e le risorse tecnologiche al fine di ridare dignità e rispetto alla nostra popolazione anziana”.