I militari per la Tutela della Salute del capoluogo adriatico hanno potuto verificare le condizioni igienico sanitarie e strutturali dei locali di lavorazione, dei mezzi e delle modalità di trasporto, dei contenitori isotermici, le procedure di autocontrollo aziendale, in particolare quelle deputate alla gestione del rischio per gli alimenti deperibili e sottoposti a trattamento termico.
Sono state prese in esame le cautele e le misure adottate per il contenimento del rischio di contagio e di distanziamento personale tra gli addetti alle varie fasi di lavorazione.
Nel complesso molto operatori hanno riavviato le attività nel pieno rispetto delle recenti disposizioni e delle normative igienico sanitarie.
Solo in un sushi bar ristorante del pescarese i Nas hanno rinvenuto diversi chilogrammi di tonno impiegato per le preparazione di alimenti crudi, che era stati acquistato allo stato di “decongelato” e successivamente ricongelato, nonostante l’avvertenza contraria impressa in etichetta dal produttore. L’intero quantitativo, una ventina di chili, è stato sequestrato e messo a disposizione del Servizio Veterinario della ASL di Pescara, chiamata, quale Autorità Competente, a valutare le procedure adottate dall’OSA e l’idoneità, o meno, al consumo umano del prodotto ittico in vincolo.
Nei confronti dell’esercente sono state elevate sanzioni amministrative per inadeguatezze igienico sanitarie e procedurali in tema di haccp.