Pescara. Il Tribunale civile di Pescara ha riconosciuto l’applicazione dell’anatocismo e di interessi e spese non dovute da parte della Banca di Credito Cooperativo di Cappelle sul Tavo.
“I clienti della banca, una coppia di pensionati”, riferiscono il loro difensore, l’avvocato Francesco Cantelmi del Foro di Sulmona, e Vincenzo Mazza , esperto in materia bancaria e finanziaria, “sono riusciti a dimostrare l’applicazione, da parte della Banca, di interessi ultralegali, anatocismo e spese illegittime”.
“Il Giudice”. spiega ancora Mazza, “con la sentenza n.1025/19 pubblicata il 25 giugno, ha riconosciuto il diritto del cliente di vedersi ridurre il presunto debito di oltre il 90% riconoscendo alla banca un residuo di soli 9.000 circa a fronte della richiesta della Banca di Credito Cooperativo di oltre 90.000 (interessi inclusi)”.