Pescara, ascensore fuori uso da un anno: gli inquilini bloccano via Rio Sparto

Pescara. Resta difficile la situazione di alcuni residenti di una palazzina di sette piani dell’Ater in via Rio Sparto, dove non è più un ascensore è fuori uso dal 30 maggio dello scorso anno, da quando un incendio, ancora soggetto a indagini giudiziarie, lo distrusse.

Questa mattina alcuni inquilini hanno inscenato una protesta, mettendo al centro della strada cassonetti della spazzatura, per chiedere che l’ascensore venga riparato, considerando che nello stabile di edilizia popolare vivono anche anziani e persone malate.

Qualche momento di tensione e problemi per le auto in transito durante la protesta. Sul posto, per riportare la calma, gli agenti della Squadra Volante e della Digos, oltre agli operai di Attiva che hanno sistemato i cassonetti.

Alla protesta ha partecipato anche il consigliere comunale Massimiliano Pignoli, che si è accampato con una tenda al di sotto dell’edificio in attesa di ottenere risposte dall’azienda che gestisce gli alloggi popolari: «La situazione», afferma Pignoli, «è davvero esasperante perché sono persone anziane da un anno costrette a scendere con le barelle della Croce Rossa e delle altre associazioni dal palazzo dell’Ater. Dall’Ater sentiamo promesse su promesse sulla data di inizio dei lavori che però non vengono mai avviati. Ho fatto montare una tenda e starò lì fino a quando quelli dell’Ater non verranno qui a rassicurare queste persone per il grave problema che vivono. È una situazione davvero incresciosa, mi aspetto che l’Ater intervenga immediatamentec.

«Qui sono già morte tre persone», fa sapere uno degli inquilini, «perché non ce la facevano più a salire le scale. Mia madre ha 84 anni e mio padre 85 e devono salire a piedi fino al quinto piano. Noi abitiamo al sesto piano e il tetto non ci sta più».

«L’ingegner Morelli», riferisce un’altra residente, «mi disse che il primo marzo sarebbero venuti a fare i lavori ma nessuno si è visto».

«Questo è un palazzo irreale», dice un’inquilina, «un castello dove ci sono dei fantasmi che siamo noi», «io ho due bambini», aggiunge una madre, «e loro piangono tutti i giorni perché il palazzo gli fa paura. Sono successe troppe cose brutte in questo edificio, non sappiamo più come fare e come agire. Nessuno ci vuole aiutare».

 

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