Pescara, appalti Asl: Marinelli ai domiciliari

Pescara.  L’imprenditore pescarese Vincenzo Marinelli è stato posto agli arresti domiciliari, insieme ad altre quattro persone, nell’ambito di un’inchiesta della Procura di Pescara relativa ad appalti della Asl.

Il provvedimento riguarda, tra gli altri, anche due funzionari della Asl di Pescara.

A eseguire la misura cautelare, richiesta dal pm Andrea Di Giovanni e firmata dal gip, sono stati gli uomini della Guardia di Finanza e della Polizia di Stato.

Marinelli, 86 anni, è stato arrestato dalla Squadra Mobile di Pescara assieme al collaboratore Graziano Canonico a Grottammare, dove si trovava in qualità di accompagnatore della nazionale di calcio Under 21.

Marinelli è stato anche presidente del Pescara Calcio. I reati ipotizzati dalla Procura riguardano una inchiesta nel 2021 con molti indagati in merito a corruzione e turbativa d’asta per appalti nella sanità pescarese.

INTERCETTAZIONI E SEQUESTRI: COINVOLTI 5 APPALTI

Gli arresti di oggi arrivano dopo “molteplici attività di accertamento effettuate e caratterizzate da intercettazioni telefoniche ed ambientali, acquisizione ed analisi di dati telefonici , servizi di osservazione da parte della polizia giudiziaria, acquisizioni documentali, perquisizioni e sequestri di dispositivi informatici con conseguente analisi forense del loro contenuto (in parte ancora in corso) , hanno disvelato una parte della fitta e ramificata rete di relazioni dell’imprenditore pescarese Vincenzo Marinelli, referente sul territorio di società nazionali e multinazionali operanti nel settore medico-sanitario quali Philips, Servizi Ospedalieri ed Abbott”.

Lo si legge in una nota della Procura di Pescara a chiarimento dei 5 arresti odierni per l’inchiesta sulla sanità pescarese. Ai domiciliari sono finiti oltre a Vincenzo Marinelli e il suo collaboratore Canonico, due funzionari della Asl, Tiziana Peterella e Antonio Verna, oltre all’imprenditore Fabio Tonelli. Nel mirino reati di corruzione e turbativa d’asta per 8 episodi.

Per la Procura guidata da Giuseppe Bellelli “le indagini hanno consentito di raccogliere gravi e plurimi indizi colpevolezza, ritenuti sussistenti dal Gip di Pescara Antonella Di Carlo, a carico dei protagonisti di un collaudato meccanismo corruttivo all’interno dell’Ufficio UOC/ABS della ASL di Pescara che ha determinato il condizionamento di almeno cinque gare d’appalto per un valore complessivo pari a trentacinque milioni di euro circa, con costosi doni, cene conviviali, promesse di incarichi più prestigiosi e remunerativi, e con vere e proprie tangenti in denaro che Marinelli, direttamente o attraverso i suoi emissari (tra cui Canonico, autista e factotum di Marinelli), faceva pervenire alla Petrella, direttore della Unità Operativa Complessa (UOC) – Acquisizione Beni e Servizi (ABS) della ASL di Pescara nonchè RUP/Autorità di gara. L’utilizzo di fatturazioni false emesse da enti e società compiacenti al gruppo di Marinelli e la creazione di appositi fondi neri consentivano di creare la provvista in denaro necessaria per le successive tangenti”.

Il giudice non ha accolto la richiesta di misura nei confronti di altri due indagati, la figlia di Marinelli Silvia e Pasquale Sentenza, non ravvisando il medesimo pericolo di reiterazione del reato.

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