Pescara. Raggira a lungo, forse per due o tre anni, un’anziana di Pescara, spacciandosi per un tecnico inviato dall’amministratore del condominio, ma i parenti della donna si insospettiscono ed allertano la Polizia che, dopo le indagini, lo arresta.
In carcere, stamani, è finito G.B., 55enne originario del Teramano e residente nel capoluogo adriatico. Secondo gli accertamenti, l’uomo avrebbe sottratto alla vittima – una 92enne residente in centro – circa 25mila euro in contanti e gioielli per svariate migliaia di euro.
Nei mesi scorsi i parenti della donna hanno segnalato la situazione sospetta alla Polizia e sono scattate le indagini della squadra Mobile della Questura. Quando sono sorti i primi sospetti, in casa della vittima sono state posizionate delle videocamere, da cui è emerso che il truffatore si presentava con frequenza dall’anziana.
Dopo averla salutata con baci ed abbracci, una volta dentro, distratta la donna, andava in camera da letto, apriva la cassaforte di cui aveva la chiave, frugava negli armadi e nelle borse. A febbraio scorso un’operatrice socio assistenziale, che saltuariamente va a casa della donna, ha sorpreso l’anziana che stava per consegnare 1.500 euro all’uomo, il quale prima si è giustificato dicendo di aver fatto dei lavori al boiler dell’acqua calda e poi si è dato alla fuga con una scusa.
E’ stato poi appurato che il truffatore aveva appena accompagnato la padrona di casa in banca a prelevare il denaro. Dopo quell’episodio, nell’abitazione è intervenuta la Polizia scientifica, che è riuscita ad isolare alcuni frammenti di impronta. Le indagini dattiloscopiche hanno così consentito di risalire all’identità dell’uomo, la cui fotografia è stata poi riconosciuta dalla testimone.
Stamani gli agenti della Mobile hanno eseguito nei confronti del 55enne un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, richiesta emessa dal gip Nicola Colantonio, su richiesta del pm Salvatore Campochiaro. L’uomo, che ha precedenti specifici, è accusato di furto e truffa continuati, aggravati dall’aver agito profittando di condizioni di minorata difesa, dovute all’età avanzata. Il gip, nell’evidenziare la assoluta incapacità di autocontrollo dell’uomo, che reiterava le azioni illecite quasi senza soluzione di continuità, non avendo alcuno scrupolo di aggredire il patrimonio di un soggetto anziano, ravvisando i gravi indizi di colpevolezza ed il pericolo di reiterazione del reato, ha disposto l’applicazione della custodia in carcere.