Pescara, Alessandro Neri ritrovato morto dopo 2 giorni, ipotesi omicidio accidentale

Pescara. E’ stata rimandata a domattina l’autopsia sul corpo di Alessandro Neri, il 28enne di Spoltore ucciso con un colpo al torace, ritrovato morto ieri dopo che era scomparso da casa lunedì.

 

Il medico legale Cristian D’Ovidio, dovrà chiarire le modalità della morte, ritrovato dopo circa 48 ore dal decesso in riva a fosso Vallunga, nella zona sud di Pescara.

Gli inquirenti si aspettano di sapere la distanza dalla quale è stato esploso l’unico colpo, che apparentemente sarebbe stato indirizzato al torace del ragazzo. Elemento che chiarirebbe prima di tutto il luogo dell’omicidio, se una autovettura o un ambiente comunque ristretto: al vaglio degli investigatori, infatti, anche l’ipotesi se il ragazzo sia stato portato già morto nella zona attorno al cimitero di San Silvestro o se lì è stato freddato. La sua automobile, infatti, è stata ritrovata mercoledì in via Mazzini, nel centro della città, molti chilometri più a nord. E’ già emerso che la Fiat 500 di Neri non presenta, ad una visione esterna, alcun indizio che possa far pensare che non sia stato lui a parcheggiarla nel punto in cui è stata trovata.

All’autopsia parteciperà un ufficiale dei Ris di Roma, esperto balistico: non si sa al momento se si recherà sul luogo del ritrovamento del cadavere, mentre già oggi altri esperti hanno scandagliato il canneto di Vallelunga.

Il giovane si sarebbe visto con qualcuno, ma non si sa se si tratti dell’assassino. Tra le piste che si seguono a Palazzo di Giustizia non si esclude il delitto ”non previsto”, cioè di impulso, non organizzato, non in stile ‘regolamento di conti’.

Il cadavere è stato ritrovato in un luogo impervio, ma facilmente raggiungibile, e con ancora il cellulare addosso: questo ha permesso il suo ritrovamento con i cani molecolari, indizio forse di un delitto di tipo ‘artigianale’, con successivo occultamento del corpo con decisioni improvvisate.

Inoltre, non è stato ancora trovato il portafoglio del giovane che, secondo quanto riferito dai familiari agli investigatori, lo aveva con sé. Le indagini dei Carabinieri della Compagnia di Pescara, che procedono senza sosta, non escludono alcuna pista. In queste ore i militari sono al lavoro per ricostruire conoscenze, frequentazioni e gli ultimi istanti di vita di Neri e per capire in quale contesto è maturato l’omicidio.

E se inizialmente si pensava che un contributo importante potesse arrivare dalle telecamere di videosorveglianza del centro cittadino, alcuni dei dispositivi presenti nella zona in questione, si è appreso, non sono funzionanti, ma i militari dell’Arma sono comunque al lavoro su questo fronte e non è escluso che possano emergere elementi utili alle indagini.

LA MADRE: “COMINCIA LA CACCIA AL KILLER”

 

“Non siate tristi, non piangete la morte di mio figlio!!! Aiutatemi a trovare il suo assassino!””, e ancora “”Maledetto killer, guardati le spalle…comincia la caccia…non c’è posto dove puoi nasconderti””: affida a Facebook un messaggio di rabbia, Laura Lamaletto, la madre di Alessandro, che fin dalle prime ore si era lasciata andare a post e dirette su Facebook per raccontare il momento di angoscia e dolore.

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