Pescara. Partiranno a breve le indagini preliminari alla redazione del progetto di riqualificazione della Stele dannunziana.
Stamane la presentazione con il vicesindaco e assessore ai Lavori Pubblici Antonio Blasioli, l’assessore Paola Marchegiani e l’ingegner Paolo Iannetti, il professionista incaricato dal Comune per le attività di progettazione del recupero e del consolidamento statico.
“Aspettavamo da tanto tempo una notizia come questa – annuncia il vicesindaco Antonio Blasioli– , oggi presentiamo l’incarico per la riqualificazione e già abbiamo stanziato nel triennale la somma di 270.000 euro. Dopo le indagini fisiche, geofisiche e chimiche sulla stele, necessarie per stabilire la sua solidità e le caratteristiche del calcestruzzo, avremo un progetto per la messa in sicurezza e per garantirne la durata, nonché il restauro di tutte le immagini impresse sulla stele, che ripercorrono vita e opere dannunziane”.
“Abbiamo dato l’incarico all’ingegner Iannetti, professionista fra i più stimati non solo in Abruzzo”, prosegue Blasioli, “abbiamo stanziato i fondi sul Triennale delle Opere Pubbliche ed entro il 2019 faremo partire quest’opera. Si dovrà agire su una vera e propria torre che domina la città di Pescara con i suoi 67 metri. A realizzare tutto il complesso fu la ditta di Vicentino Michetti, che progettò in due mesi e realizzò anche la torre di 67 metri di altezza. Una parte della superficie è rugosa per evidenziare le figure impresse per rappresentare D’Annunzio e la città. Purtroppo gli agenti atmosferici hanno deteriorato il monumento che dalla sua creazione non ha ricevuto manutenzioni, tranne una pulizia perché tornasse in condizioni dignitose. Per restituire splendore è necessaria una manutenzione che salvaguardi e rivitalizzi la stele, insieme ad un’opera di restauro che potrebbe essere compiuta entro il 2019 e che siamo felici di aver avviato. Un mese dureranno queste indagini, tre mesi impiegheremo per la progettazione e poi partirà la gara. I lavori partiranno entro l’estate”.
“Il problema più importante è l’azione erosiva degli agenti atmosferici che hanno determinato il degrado della parte superficiale – spiega l’ingegner Paolo Iannetti– La stele è realizzata in cemento armato e strutturalmente il progettista è stato l’ingegner Giuseppe Vitullo, all’epoca della realizzazione presidente dell’Ordine degli ingegneri. Il problema grande è l’azione corrosiva fatta dal vento, dalla sabbia e dall’aria salmastra. L’intervento consisterà nel ripristino delle parti superficiali, perché strutturalmente l’opera non ha problemi. Bisognerà fare attenzione ai bassorilievi che rappresentano vita e opere del Vate e che hanno una rugosità differente rispetto alla struttura. Oltre al lato artistico bisogna fare in modo che l’opera possa durare ancora nel tempo: sono passati circa 60 anni ed è indispensabile intervenire per conservarla ancora a lungo. Ultimo passo è la verifica strutturale dell’opera, sia in condizioni statiche che dinamiche, per verificare fino a quale grado di sismicità resiste”.