Castiglione a Casauria. Dopo l’ufficializzazione dell’esercizio provvisorio per tre mesi eventualmente rinnovabili, le maestranze della Oma si preparano a far ripartire gli stabilimenti.
Ieri pomeriggio si è tenuto un incontro presso la sede di Castiglione a Casauria, al quale hanno preso parte il curatore Fallimentare Roberto Costantini, il responsabile del personale Volpe e i sindacati di Fiom Cgil e Fim Cisl, rappresentati da Andrea De Lutis e Dorato Di Camillo, oltre che dai rappresentanti sindacali aziendali degli stabilimenti di Caglione e Tocco e Bussi Officine.
“Nell’ incontro”, riferiscono i sindacalisti, “c’è stato comunicato che con notifica di decreto di autorizzazione alla continuità come atto formale da parte del Tribunale di Pescara del 05 novembre 2019, è stato concesso l’ esercizio provvisorio”.
Da oggi parte delle maestranze riprenderanno le attività e si occuperanno di ristabilire le condizioni affinché nell’arco di alcuni giorni tutto torni alla normalità. “Già giovedì prossimo”, proseguono De Lutis e Di Camillo, “il Curatore riceverà la visita di Nuovo Pignone, il committente principale, nell’ incontro si discuterà delle commesse in essere e di eventuali altre commesse future che potrebbero dare slancio all’ azienda. Compito del Curatore sarà valorizzare l’ azienda e renderla il più appetibile possibile con l’ obbiettivo di procedere in poco tempo ad affitto e cessione d’ azienda in modo da garantire i livelli occupazionali e gli interessi dei creditori”.
Nel frattempo è partita la richiesta di Cassa integrazione straordinaria che servirà nella gestione del personale attualmente non necessario: “A tal fine”, aggiungono i sindacalisti, “anche nell’incontro di lunedì con il Prefetto di Pescara abbiamo convenuto sul sollecitare una rapida convocazione dal parte del Mise.
Sempre i segretari Fiom e Fim riferiscono che lo stesso curatore fallimentare, al tavolo, ha affermato: “Oggi stiamo scrivendo una pagina della storia industriale italiana, i lavoratori hanno sempre lavorato con impegno, sono sicuro che sarà così anche per il futuro”.
“Abbiamo superato il primo scoglio, forse quello più difficile, far riprendere le attività, la strada è ancora lunga e tortuosa ma da ora è possibile guardare al futuro”, concludono i sindacalisti.