Cinque gli indagati, nei cui confronti sono state eseguite perquisizioni domiciliari. Uno dei cinque è stato sottoposto agli arresti domiciliari: avrebbe minacciato e picchiato un coetaneo con l’obiettivo di fargli ritrattare le dichiarazioni rese ai militari nel corso delle indagini.
Dagli accertamenti sulla baby gang è emerso anche un caso di violenza sessuale nei confronti di una minorenne, per cui un altro degli indagati odierni, a settembre scorso, era stato arrestato.
Tutti e cinque sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti; il giovane finito ai domiciliari è accusato deve rispondere anche delle minacce e delle percosse nei confronti del coetaneo.
L’operazione, denominata ‘Baby Drugstore’, ha avuto origine a marzo scorso, quando gli indagati erano tutti minorenni ed i Carabinieri della Compagnia di Montesilvano hanno acquisito la notizia di un ragazzo che aveva minacciato e maltrattato i propri genitori per avere i soldi per la droga e per l’attività di spaccio. Dall’arresto di quel giovane sono partiti ulteriori accertamenti, che hanno permesso di ricostruire una lunga serie di cessioni di droga da parte dell’arrestato, in tutta la città e, soprattutto, da parte di altri giovani del posto: identificati, gli acquirenti, tutti coetanei poi segnalati alla Prefettura, sono stati interrogati.
A conferma delle attività illecite anche un altro arresto, eseguito a giugno scorso, nei confronti di un ragazzo trovato in possesso di dieci dosi di cocaina e 190 grammi di marijuana. Dalle indagini è emerso che l’attività di spaccio risale almeno al gennaio 2017, quando i Carabinieri denunciarono uno degli indagati odierni perché trovato in possesso di marijuana e hashish.
Dall’attività investigativa sono emersi gravi indizi di colpevolezza a carico di uno degli indagati in relazione ad episodi di violenza sessuale aggravata ai danni di una minorenne; nei confronti del giovane, a settembre, è stata eseguita un’ordinanza di applicazione di misura cautelare emessa dal Tribunale per i Minorenni dell’Aquila. Proprio in seguito a quell’arresto il ragazzo finito oggi ai domiciliari aveva minacciato e picchiato un coetaneo sperando che ritrattasse la testimonianza resa agli investigatori.
L’operazione e le perquisizioni, condotte ieri, hanno consentito di sequestrare circa 300 grammi di marijuana. I decreti di perquisizione sono stati firmati dal pm Anna Benigni; l’ordinanza di custodia cautelare è stata emessa dal gip Antonella Di Carlo