L’uomo è indiziato di aver posto in essere una serie di attività di usura ed estorsione nei confronti di un imprenditore teramano, in gravi difficoltà economiche e finanziarie. Come appurato dagli inquirenti, a fronte di iniziali prestiti con tassi d’interesse che andavano dal 100% al 400% annuo e dopo che l’imprenditore non è riuscito a rispettare le scadenze imposte, il 38enne ha messo in atto una serie di azioni minacciose ed estorsive, fino a farsi assumere formalmente, ma fittiziamente, presso l’azienda, e percependo anche la retribuzione e attestando all’Autorità Giudiziaria la posizione lavorativa per ottenere la concessione di misure alternative alla detenzione in carcere, in relazione a una precedente condanna.
Oltre al 38enne, risultano indagate a vario titolo altre sei persone delle province di Pescara, Teramo e Milano, nei confronti delle quali i Pm titolari dell’indagine, Andrea Papalia e Benedetta Salvatore, hanno disposto perquisizioni domiciliari. Il provvedimento della magistratura ha disposto il sequestro preventivo nei confronti del 38enne e di altri tre indagati, di 350mila euro.
Il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari, nei prossimi giorni seguirà l’interrogatorio di garanzia e il confronto con la difesa dell’indagato, la cui eventuale colpevolezza in ordine ai reati contestati dovrà essere accertata in sede di processo nel contraddittorio tra le parti.