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Cronaca Pescara

Montesilvano, ‘From fossil to green’: due generazioni a confronto

Montesilvano. Due generazioni a confronto sul tema dell’energia quello che si è svolto a Palazzo di Città, promosso dall’Università della Terza età, che ha visto la partecipazione degli alunni del liceo D’Ascanio e di studenti provenienti dal Belgio.

‘From Fossil to green’ è il titolo della giornata: una riflessione sulle energie del passato, a partire dal carbon fossile fino a quelle del futuro, nel segno della sostenibilità, che rientra nell’ambito del programma europeo Erasmus più. Oltre ai membri dell’Università della terza Età montesilvanese e agli studenti, il progetto coinvolge anche l’Associazione Multiculturale A(M)CLI, con sede a Lindeman in Belgio.

Nel corso della mattinata si sono susseguite le testimonianze di Maria Di Valerio, la vedova più giovane della tragedia di Marcinelle; Catia Smarrelli, nata in Belgio; Antonio Parisi e Alberto De Amicis, ex minatori; Giovanni Passamonti, nato a Montesilvano ed emigrato in Belgio; la coordinatrice del progetto per il Belgio, la docente Kristen Calsius; la dirigente scolastica del Liceo D’Ascanio, Natalina Ciacio. La manifestazione si è aperta con il gruppo musicale “I Ragazzi del ’68”.

“In questa prima fase del progetto”, afferma Antonio Farchione, docente di Marketing all’Università d’Annunzio, “i ragazzi hanno lavorato sulla preservazione dell’eredità culturale. Questo vuol dire prendere consapevolezza del passato e soprattutto comprendere che memoria e storia non sono sinonimi. Purtroppo oggi viviamo in un’epoca in cui c’è un monopolio della memoria sulla storia. La memoria non si condivide, perché è strettamente personale. La storia di contro è la ricostruzione scientifica dei fatti dentro il loro contesto. Proprio in questi giorni in Italia un gruppo di intellettuali ha firmato un Manifesto in difesa dello studio della Storia nelle scuole”.

“Essi definiscono la storia “un bene comune” la cui conoscenza è un principio di democrazia e uguaglianza tra i cittadini. Progetti culturali come quello odierno non possono che avvicinare i popoli, valorizzare la ricchezza delle diversità e aiutare a formare un’identità europea che purtroppo in questi giorni deve combattere le forze avverse del sovranismo”.