Montesilvano. Quella che fino a pochi giorni fa era solo un’ipotesi, è ora una certezza: Montesilvano il 7 settembre sono il luogo e la data scelta dal Jova beach party per recuperare la tappa annullata a Vasto.
Comune ed enti preposti sono al lavoro per far si che il mega concerto di Jovanotti possa tenersi sulla spiaggia montesilvanese, nel tratto libero tra gli stabilimenti Sabbia d’Oro e Bagni Bruno. Seppur quei 200 metri non saranno sufficienti ad ospitare l’area prevista di 30mila metri quadrati – circa 100 metri la sola lunghezza della passerella per il palco – e i 40mila spettatori che hanno già acquistato il biglietto. Sarà così necessario rimuovere diverse file di ombrelloni, oltre che un’opera di ripascimento per recuperare abbastanza arenile da non costringere il pubblico a finire in acqua.
Interventi e dettagli che hanno innescato una corsa contro il tempo: “Stiamo facendo tutto il possibile – spiega il sindaco Ottavio De Martinis – , lavorando sotto traccia con prudenza nella misura in cui comunque al di là del lavoro svolto negli ultimi giorni e che ha visto la nostra amministrazione tutta lavorare per dare le migliori risposte a chi poi dovrà prendere una decisione, ci sono poi i pareri importanti che sono quelli della Prefettura e Questura di Pescara, dei vigili del fuoco e di tutti coloro che sono preposti a prendere forma per una decisione, motivo per cui usiamo la massima prudenza, ma siamo pronti ed onorati di ospitare questo concerto e stiamo facendo il massimo perché ciò possa avvenire, e con la speranza che non ci siano poi elementi che possano andare ad inficiare all’ultimo momento lo svolgimento dell’evento”.
E questa mattina, negli uffici della questura di Pescara, la prima riunione del comitato per l’ordine pubblico: presenti il questore, Francesco Misiti, il comandante provinciale di carabinieri, Marco Riscaldati, Luciana Colopi, dirigente della divisione amministrativa e sociale della questura e membro della commissione provinciale di vigilanza pubblici spettacoli, e De Martinis. Il primo di una lunga serie di incontri per cercare, in meno di un mese, di concretizzare quello che sarà, oltre a una calamita turistica, un enorme sforzo organizzativo dal punto di vista della logistica e della sicurezza.