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Migliaia di bollette dell’acqua in ritardo a Pescara: parte l’azione legale

Pescara. Bollette dell’acqua arrivate, scadute, con un ritardo di 3 mesi: scoppia il caso a Pescara, dove il consigliere comunale Massimiliano Pignoli lancia l’appello alle famiglie pescaresi per un’azione legale collettiva.

Pignoli riferisce del problema che ha investito molte famiglie pescaresi che in questi giorni stanno ricevendo raccomandate e lettere dell’Aca per il pagamento di bollette relative al mese di febbraio con scadenza aprile: “Migliaia di raccomandate di una bolletta che non era mai stata notificata prima. Mi riferisco – spiega – a quella di emissione febbraio con scadenza ad aprile. Una beffa direi per cui assieme all’avvocato Antonio Di Monte stiamo ragionando su come intervenire e tutelare tutti i cittadini. Per questo voglio dire che chi è interessato può recarsi al nostro gruppo consiliare al secondo piano a Palazzo di città, dalle 8.30 alle 11.30 per avere delucidazioni in merito per trovare una soluzione assieme all’avvocato”.

“Penso soprattutto alle tante persone anziane che si sono viste recapitare questa bolletta con un decreto ingiuntivo dove si intima addirittura la sospensione dell’erogazione in caso di mancato pagamento – incalza Pignoli – per cui ci aspettiamo in primis le scuse dell’Aca e che poi si cerchi di ovviare a questa situazione trovando una soluzione a questo problema tenendo conto che non sappiamo se nella somma da pagare è stata inserita una mora o se si tratta di un ritardo della società nella distribuzione delle bollette”.

“Negli ultimi giorni – aggiunge Massimiliano Pignoli – sono stato subissato di telefonate di persone che si sono viste recapitare questa raccomandata. Ho fermato nei giorni scorsi il postino di zona a Pescara nel quartiere colli che mi ha detto che per quante raccomandate doveva consegnare, è stato costretto ad utilizzare la macchina delle poste e non come al solito lo scooter. Ma poi mi chiedo ancora. Se una persona, visto che siamo a metà luglio, è partita in vacanza e siccome è arrivata una raccomandata (i cui costi sono pagati dai cittadini), e questa raccomandata resta in giacenza e poi torna indietro, a queste persone che sono fuori Pescara, cosa accade, restano senz’acqua? Vogliamo capire e sapere come è accaduto tutto questo”.

L’avvocato Antonio Di Monte ha spiegato che “si potrebbe procedere in tre passaggi: primo chiamare l’Aca e chiedere di tornare sui propri passi e capire se questo documento è corretta visto che molti cittadini si sono visti recapitare questa bolletta che risale a febbraio 2023. In questa raccomandata si parla anche di sospensione dell’erogazione dell’acqua e quindi come diceva prima il consigliere Pignoli c’è il rischio che molti cittadini che sono fuori in vacanza non prendano la raccomandata e tornino dalle vacanze con qualche sgradita sorpresa”.

“Per questo – prosegue l’avvocato Di Monte – azione inibitoria collettiva ma dopo una diffida bonaria all’Aca per chiedere lumi su questa raccomandata. L’azione inibitoria collettiva di cui parliamo oggi, prevede che con le nuove norme, ogni cittadino può chiedere ad un ente di cessare un comportamento ritenuto scorretto. Questa è l’azione inibitoria collettiva. Sappiamo che può succedere che arrivino bollette in ritardo o che ci possano essere problemi, e per questo dobbiamo chiedere lumi all’Aca e lo faremo – conclude il legale- oggi stesso”.