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Le Rocce: Lettomanoppello ricorda le donne vittime della miniera

Lettomanoppello. Sabato 24 giugno, alle 11,30, nel parco Santa Liberata di Lettomanoppello, saranno ricordate Rosa, Brigida e Filomena, le tre operaie, morte l’1 aprile 1869, travolte da un crollo all’interno della miniera di Santa Liberata.

Una tragedia che ha profondamente segnato la comunità di Lettomanoppello, raccontato ora da Rocce, una campagna che ne narra la storia per intero, “ricordando e onorando la memoria di tante donne che, parimenti agli uomini, con il loro impegno, come ha sottolineato il sindaco D’Alfonso, hanno contribuito alla crescita di ogni territorio”, afferma Simone Romano D’Alfonso, sindaco di Lettomanoppello.
“L’iniziativa, interviene l’assessore Luciana Conte, vuole rappresentare il contributo di cittadine, cittadini e di questo Comune all’affermazione della cultura paritaria. Una cultura del rispetto che si afferma anche attraverso le tante testimonianze dell’impegno delle donne nel corso dei secoli e quindi al riconoscimento del loro valore. La cultura del rispetto, – conclude – nasce anche dalla conoscenza, dalla storia raccontata e tramandata della vita di figure femminili amate e apprezzate dalle proprie comunità”.
Madrina della campagna culturale è l’onorevole Stefania Pezzopane: “”Sono onorata di essere stata chiamata a rappresentare questa campagna – afferma – Una campagna di civiltà, con le rocce simbolo di resistenza e forza delle donne. Un percorso che vuole ricordare e celebrare tutte quelle figure femminili che in tanti luoghi del nostro Paese, con il loro operato, hanno lasciato una traccia indelebile nelle comunità. Tanti racconti di vite eccezionali. Testimonianze che non devono cadere nell’oblio, ma che meritano di essere ricordate e tramandate”, conclude.
Le Rocce vuole dare visibilità al valore del lavoro svolto dalle donne, in diversi ambiti nel corso dei secoli. Un valore quasi mai ricordato, valorizzato, celebrato – afferma Gilda Panella, presidente della libera associazione culturale TerraMadre – Non solo scienziate, letterate, artiste e ogni donna il cui impegno ha avuto riconoscimento nazionale e internazionale, ma anche quelle donne, tantissime, che hanno assunto un ruolo positivo, utile, importante per le comunità cui appartenevano e per i luoghi nei quali operavano. Operaie, contadine, insegnanti, donne dedite alla pastorizia e tutte quelle figure femminili attive in ogni ambito: vogliamo ricordare il valore del loro operato, troppo a lungo sminuito, sottaciuto, negato”.