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Cronaca Pescara

L’allarme di Bracco: “Bussi tra i Siti d’interesse dove si muore di più”

“Negli anni compresi tra il 2006 e il 2013 si è registrato un aumento dei decessi di circa il 5%: dodicimila persone in più, rispetto alla media nazionale, che hanno perso la vita. Di queste, oltre 5mila la cui causa di morte è stata un tumore. E ai danni dei più indifesi e cioè i bambini, le patologie oncologiche colpiscono con un’intensità di ben il 9% superiore rispetto agli adulti. Le tinte del quadro dipinto dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) sono fosche e cupe e purtroppo riguardano anche il famigerato SIN di Bussi sul Tirino”.

Con queste parole il Consigliere regionale di Sinistra Italiana Leandro Bracco ha commentato quanto emerso da un’indagine coordinata proprio dall’ISS denominata Sentieri (Studio epidemiologico nazionale dei territori e insediamenti esposti a rischio da inquinamento) e che concerne i Siti di Interesse Nazionale di tutta la nostra Penisola.

“Il rapporto – afferma Bracco – fornisce una descrizione del ‘profilo di salute’ presente in ciascun SIN ai fini della bonifica. Si tratta di aree come ad esempio quelle di Gela, Bussi e Taranto individuate in relazione a quantità e pericolosità degli inquinanti presenti e al rilievo dell’impatto sull’ambiente circostante in termini di rischio sanitario ed ecologico. Utilizzando dati specifici come la mortalità, i ricoveri ospedalieri, l’incidenza oncologica e le malformazioni, lo studio definisce le caratteristiche e le problematiche attinenti alla salute dei diversi territori”.

“Va detto – prosegue il Consigliere Segretario – che il rapporto non si propone di accertare i nessi causali ma tuttavia permette di individuare situazioni di possibile rilevanza sanitaria da approfondire tramite studi mirati. A questo elemento ne va aggiunto un altro e cioè che i dati dei singoli siti verranno resi noti solamente fra qualche mese. Certo è che il quadro complessivo che emerge dallo studio appare devastante. Una tragedia che non ammette alcun tipo di giustificazione”.

“Al di là di ogni possibile tipologia di considerazione – rileva Bracco – questi dati devono essere uno sprone affinché le amministrazioni si decidano a essere protagoniste di un deciso cambio di passo. Non può non esistere infatti una relazione diretta fra la salubrità dei contesti ambientali e la salute della popolazione. In Abruzzo, oltre al SIN di Bussi sul Tirino, esistono due SIR (Sito di Interesse Regionale) ossia quello di Chieti Scalo e l’altro denominato Saline Alento. Se qualcosa sta finalmente accadendo a Bussi dopo lustri e lustri di sostanziale immobilismo, riguardo ai SIR tutto invece pare tacere”.

“La nostra regione deve uscire da uno stallo gravissimo e non più giustificabile. Le bonifiche devono essere avviate quanto prima. Basta inoltre ad autorizzazioni di impianti concesse senza una rigorosa valutazione degli impatti ambientali. Che i numeri terrificanti emersi dallo studio Sentieri – conclude Leandro Bracco – siano da monito per garantire a chi verrà dopo di noi un contesto ambientale quantomeno decente”.