Pescara. “Cara mamma mi manchi tanto, ti voglio bene con tutto il mio cuore, ti penso sempre e so che sei la stella più luminosa che c’è in tutto il cielo. C’è una sorpresa per te, con affetto ti voglio bene”.
Sono le dolci righe della letterina che Gaia Matrone, 7 anni, ha scritto per Natale alla Mamma Valentina, una delle 29 vittime del disastro di Rigopiano. Il papà Giampaolo si è miracolosamente salvato dopo essere stato sepolto per 62 ore nel resort travolto dalla slavina e rimasto gravemente menomato al braccio destro e alla gamba sinistra.
Senza più la moglie, Matrone ora si ritrova solo a crescere la piccola Valentina. “La vita non è facile”, afferma, “devo inghiottire spesso bocconi amari per la tristezza di mia figlia, il suo vivere di ricordi della mamma che oggi possono essere solo delle foto o dei momenti passati assieme noi tre”.
“Gaia dice sempre che a Gesù serviva una dottoressa e ha chiamato Valentina, che era un’infermiera”, spiega il pasticciere di Monterotondo. Avvicinandosi il 25 dicembre, il papà ha detto alla figlia di scrivere la letterina a Babbo Natale, “ma io non voglio solo giochi”, gli ha risposto Gaia, “Desidero tanto che porti questa lettera alla mia mamma, perché quando riparte incontra gli angeli e quindi può recapitarla anche a lei”.
La sorpresa di cui parla la bimba nella lettera, “sono due foto che ci siamo fatti io e Gaia e che mi ha chiesto di stampare, per far capire e far sapere a mamma che noi stiamo qua e stiamo bene”, spiega Giampaolo Matrone, che si interroga amaramente: “Ma è giusto che nella letterina a Babbo Natale la prima preoccupazione di una bambina di 7 anni, che dovrebbe ricevere dei regali, sia stata quella di chiedergli se poteva recapitare queste parole alla mamma?”,
Matrone, piuttosto, vorrebbe inviare altro tipo di lettera “a tutte le persone che quel 18 gennaio, o il giorno prima, il 17, non hanno fatto niente per venirci a salvare e per evitare questa immane tragedia, perché si poteva evitare. Tra i destinatari ci sarebbero di certo tutti coloro per i quali la Procura di Pescara ha chiesto il rinvio a giudizio, ma anche altri le cui posizioni per ora sono state archiviate dall’inchiesta, come l’ex Governatore dell’Abruzzo Luciano D’Alfonso o la funzionaria della Prefettura di Pescara, Daniela Acquaviva”.
Acquaviva, divenuta tristemente nota per la frase ‘la mamma degli imbecilli è sempre incinta” con cui bollò come una bufala l’allarme lanciato dal ristoratore Quintino Marcella attraverso il suo cuoco che si trovava nell’hotel, è ora al centro della nuova inchiesta legata anche alla telefonata, da lei ricevuta, con cui un carabiniere riferì ancora una volta l’allarme di Marcella.