E’ stato chiamato “La Nuova Spoltore”: si punta ad è arrivare all’approvazione del Prg in due anni, con il coinvolgimento di tutti i comuni limitrofi in una grande fase d’ascolto nell’ottica di una “governance metropolitana” e aperta ai portatori di interesse prima ancora della fase delle osservazioni.
Gli indirizzi politico programmatici sono la tutela ambientale, la rigenerazione-riqualificazione della città, anche attraverso un suo sviluppo in verticale (“la città deve svilupparsi in verticale, dove possibile, andando a recuperare così spazi per il verde e vivibilità”) e l’individuazione di soluzioni alternative e miglioramenti per la viabilità: nuova bretella di collegamento tra Villa Raspa – Villanova, raddoppiando dunque la 602, e lo sviluppo dell’asse stradale “Colle Morgetta – Fosso Grande” potenziando il collegamento con la circonvallazione di Pescara.
Il documento riassume dunque gli obiettivi da raggiungere attraverso la nuova pianificazione urbanistica: “Spoltore” spiega il primo cittadino “diversamente dalle altre città e località della cintura pescarese, non si è persa nella saldatura urbana caratteristica dell’asse adriatico. Il nuovo Prg deve sfruttare la centralità del territorio all’interno dell’area metropolitana ed evitare che le frazioni minori finiscano nella marginalità. Il nostro territorio è ancora ricco di valori ambientali da salvaguardare e con un assetto policentrico strutturato in nuclei urbani e frazioni: Spoltore capoluogo, Santa Teresa, Caprara, Villa Santa Maria, Cavaticchi”.
Il secondo punto da mettere a fuoco è la crescita economica del territorio: “Gli strumenti urbanistici vecchi non ci consentono di dare risposte veloci, ed oggi tutto viaggia a una velocità supersonica, soprattutto per quanto riguarda i commerci e le attività produttive. L’attuale Prg è completamente superato, le linee dell’economia e dello sviluppo oggi viaggiano su percorsi completamente diversi. Le condizioni economiche sono mutate, non si può continuare in questo modo. Vogliamo implementare la capacità attrattiva che Spoltore già ha verso il mondo delle imprese”.
La frazione di Villa Raspa è l’unica ad essere stata inglobata all’interno del tessuto urbano del capoluogo adriatico, ma la presenza di ampi spazi vuoti la pongono nel contesto di riferimento come una futura centralità metropolitana. A questo proposito Di Lorito ha evidenziato l’arretratezza della dotazione infrastrutturale: “le vie di Spoltore sono le stesse di 100 anni fa: non è possibile candidarsi ad ospitare servizi, come noi vogliamo, in queste condizioni”.Si vuole infatti candidare Spoltore ad ospitare servizi di interesse intercomunale, come un polo didattico universitario, strutture sportive, culturali, sanitarie. “Dobbiamo candidare la nostra città ai servizi, non vogliamo dare ai cittadini solo residenza”.
Il fiume viene inteso come una risorsa sia turistico-ambientale, sia di mobilità alternativa: “vogliamo ripensare il progetto di territorio per la sponda del fiume Pescara, tra esigenze di messa in sicurezza, opportunità di salvaguardia e possibili usi ricreativi”. La squadra di lavoro sarà prevalentemente composta dall’Ufficio Urbanistica comunale: l’idea è di coinvolgere comunque anche il mondo dell’università, sia sulle questioni urbanistiche, sia giuridiche. “All’interno di un piano” chiosa Di Lorito “le norme sono più importanti della cartografia”.