Popoli. E’ stato inaugurato questa mattina all’ospedale di Popoli, alla presenza del ministro della Salute Orazio Schillaci il primo Centro Regionale del risveglio e di riabilitazione dal coma per pazienti che hanno subito incidenti, traumi cranici, emorragie cerebrali e rotture di aneurisma cerebrale.
A tagliare il nastro il presidente della Regione AbruzzoMarco Marsilio, l’assessore regionale alla Sanità, Nicoletta Verì e il sindaco di Popoli Moriondo Santoro.
“Sono venuto a Popoli perché sono rimasto colpito da questa iniziativa e credo che sia importante dare un segnale perché tante persone possono essere recuperate da situazioni anche molto gravi, e credo che da parte della Regione sia un segno molto importante soprattutto verso i più giovani che hanno una possibilità di recupero”, ha detto il ministro Schillaci.
Il centro di risveglio di Popoli è stato dedicato a Manuela Verna, l’ex infermiera scomparsa a Spoltore all’età di 47 anni per una malattia. La presenza del Ministro a Popoli è dovuta proprio a una lettera della madre di Manuela, Anna, scritta al ministro Schillaci che lo ha commosso, come lui stesso ha ricordato nel corso dell’inaugurazione del reparto: “Sono stato colpito dalla lettera che mi ha mandato la signora Verna e ho voluto testimoniare la mia attenzione personale e quella di Ministro verso questa tematica significativa – ha aggiunto Schillaci – Per Natale stiamo lavorando affinché tutti i cittadini abruzzesi possano avere accesso alle cure nel migliore dei modi come tutto il resto d’Italia senza alcuna differenza né di regione né di possibilità economica”.
Per quanto riguarda il piano sanitario regionale e quello degli ospedali il ministro della Salute ha precisato che “c’è un tavolo aperto, ho incontrato l’assessore Verì e il presidente Marsilio, cercheremo di trovare le soluzioni che vadano soprattutto a favore dei cittadini e dei pazienti di questa regione, non vogliamo lasciare indietro nessuno e tutti i cittadini sul territorio nazionale devono avere le stesse possibilità di cura e la stessa possibilità di accesso al sistema dei servizi medici nazionali”.