Pescara. Rischia il rinvio al 2027 la fusione di Pescara, Montesilvano e Spoltore nella Nuova Pescara.
Immediata la reazione dell’associazione Nuova Pescara, che in una nota ribadisce “senza se e senza ma che non c’è alcun motivo concreto per differire la fusione di Pescara, Montesilvano e Spoltore al 2027. La Legge regionale del 2018 prevede già la possibilità di spostare la data all’inizio del 2024 dal primo gennaio 2022”.
Il rinvio è legato a un emendamento presentato in consiglio regionale, contro il quale si scaglia il presidente dell’associazione, Marco Campone: “Le forze di maggioranza in Regione non possono negare che stiano per procedere con un colpo di mano”, afferma, “perché io sono stato avvicinato informalmente da due emissari, uno impegnato politicamente a Pescara e un altro in Regione, per collaborare all’eventuale miglioramento dell’emendamento che porta la Nuova Pescara al 2027”.
“Ho risposto a entrambi che non avremmo fornito alcuna collaborazione perché non saremo mai complici di malefatte politiche”, prosegue Camplone, “Il cronoprogramma è quello della Legge regionale votata all’unanimità nel 2018. Per quanto riguarda la messa in comune dei servizi, siamo di fronte a un mero tentativo di ingarbugliare la matassa perché l’argomento viene usato per giustificare un ritardo, mentre è una conseguenza positiva della fusione. La nostra associazione è nata dalle ceneri del referendum per ottenere la Legge e la nuova città e non rinnegherà per alcun motivo questa missione”.
Camplone non risparmia bordate nemmeno al neo-presidente della Provincia, nonché sindaco di Montesilvano, né al neo-sindaco di Spoltore: “A noi non interessa che Ottavio De Martinis in un solo colpo smetterà di essere sindaco di Montesilvano e presidente della Provincia, né che Chiara Trulli dovrà fare mezzo mandato da sindaco di Spoltore: lo sapeva quando si è candidata e ora non può pensare solo agli interessi personali”.
Il vice presidente dell’associazione Cristian Odoardi aggiunge lo sconforto di fronte “all’ennesimo tentativo di salvare le poltrone. La verità è che vogliono far saltare Nuova Pescara. Se passerà in Regione la linea del rinvio, tappezzeremo le tre città con le foto dei politici che firmeranno il documento. Si assumano le loro responsabilità”.
L’Associazione Nuova Pescara si dice anche “particolarmente delusa dal governatore Marco Marsilio, dal presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri, dall’assessore regionale alla Sanità Nicoletta Verì e dai consiglieri Guerino Testa e Vincenzo D’Incecco”, dai quali in questi anni non hanno “visto nulla di apprezzabile. Anzi. Anche l’azione positiva del sindaco di Pescara Carlo Masci è andata via via scemando perché la sua è una posizione minoritaria nell’ambito del centrodestra, che è schiacciato dalla Lega”, conclude Odoardi.