Pescara. “Se la filovia Montesilvano-Pescara diventerà realtà (avendo tutte le autorizzazioni necessarie), dovrà avere un collaudo tecnico che preveda, non magie, ma il totale abbattimento di tutte le barriere architettoniche”.
A pretenderlo è l’associazione Carrozzine determinate, che da tempo si batte per il diritto dei disabili alla completa fruizione del futuro collegamento filobus tra le due città.
“Sembra di capire che”, spiega Claudio Ferrante, presidente dell’associazione, “secondo quanto dichiarato pubblicamente dal Presidente della TUA Giuliante, dal Presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri e dal consigliere di amministrazione TUA Cerolini, il ministero abbia approvato anche una specifica variante che indichi dettagliatamente l’abbattimento di tutte le barriere architettoniche esistenti lungo la Strada Parco! Banchine di fermata costruite con denaro pubblico, saranno spaccate per essere abbassate. Ma non sono solo queste le barriere architettoniche da abbattere che garantiscano una piena accessibilità”.
“Come verranno abbattute le rampe che hanno pendenze superiori alla norma? Come verranno allargati i chilometri di marciapiedi inferiori a 1,50 m? E come saranno abbattute tutte le pendenze eccessive esistenti sulle strade laterali di accesso e di uscita alla strada parco? E i percorsi per le persone cieche?”: chiede Ferrante.
“Vogliamo sapere, anzi abbiamo il diritto di conoscere nel dettaglio ciò che ha autorizzato il ministero perché i singoli interventi a macchia di leopardo, senza una visione d’insieme e senza un vero progetto di variante, non risolveranno in alcun modo il problema dell’accessibilità del tracciato”, aggiunge, augurandosi che “un ministero che si definisce ‘della mobilità sostenibile’ abbia preso tutti i provvedimenti utili e necessari a garantire ai bambini, agli anziani, ai genitori con passeggino, ai non vedenti e alle persone in carrozzina, di poter utilizzare e usufruire del mezzo pubblico con sicurezza e totale accessibilità”.
“Chiediamo al Presidente della TUA Giuliante di convocarci, così ci spiegherà come, dove, quando e con quale e quanto denaro pubblico questa strada terminerà di essere fuori legge”, conclude Ferrante.