A un sessantenne del posto, S. M., è stato contestato l’esercizio di attività di recupero, smaltimento e commercio di rifiuti metallici in assenza della prescritta autorizzazione.
Il materiale sequestrato, depositato sul piazzale recintato della ditta di carpenteria metallica dell’indagato, consistente in circa 10,5 tonnellate di rifiuti ferrosi, di pezzi di alluminio, di motori elettrici industriali (smontati da frigoriferi, condizionatori, etc.) e di carcasse metalliche di frigoriferi, plafoniere, congelatori ed altro materiale, è stato lasciato in custodia allo stesso.
“Per tale violazione”, ha affermato il Comandante del Gruppo Carabinieri Forestale di Pescara, “il Decreto Ambientale del 2006 prevede la pena dell’arresto da tre mesi a un anno o l’ammenda da 2.600 euro a 26.000 euro se si tratta di rifiuti non pericolosi, mentre se si troveranno anche rifiuti pericolosi l’indagato rischia la pena dell’arresto da sei mesi a due anni e l’ammenda da 2.600 euro a 26.000 euro”.