Dopo un’indagine sul trasporto di terre da scavo e rocce, è stato il giudice Colantonio, su richiesta del sostituto procuratore Benigni, a disporre il sequestro preventivo: sono due le persone indagate.
Nell’area di circa 5mila metri quadri erano in corso dei lavori di miglioramento fondiario che prevedevano il riporto ed il livellamento di terre e rocce da scavo e la copertura con uno strato di terreno vegetale per la rimessa a coltura, come previsto da un decreto del 2017, di una vecchia cava abbandonata.
Sulla superficie di circa 5.000 metri quadrati, sottoposta anche al vincolo idrogeologico, sono stati trovati circa 10.000 metri cubi di terre e rocce da scavo, riportati da sei diverse imprese edili di movimento terra, non classificabili come tali per la presenza di rifiuti da demolizioni, tra cui mattoni, piastrelle e pezzi di calcestruzzo, pneumatici fuori uso, cumuli di letame e di residui vegetali derivanti da potature, asfalto in blocchi o mescolato con terra, che non sono compatibili con la natura delle terre e rocce da scavo, previste ed autorizzate dal Comune di Rosciano.