Ne è convinta Confindustria Chieti Pescara che ha organizzato per ieri il Convegno “Quale Idea di Nuova Pescara?” allo scopo di parlare del territorio di Nuova Pescara, delle peculiarità e delle opportunità da cogliere.
L’architetto Alessandro Sonsini ha presentato uno studio sulla Nuova Pescara, dal quale ha fatto emergere “le grandi potenzialità del territorio, qualora fosse libero di esprimersi senza subire i ritardi e i limiti dovuti alla frammentazione politica”.
Il progetto consegna una visione su “ciò che può diventare la Nuova Pescara, con la fusione dei Comuni di Pescara, Montesilvano e Spoltore: il senso è individuare punti di sviluppo incentrati sui territori. Le risorse naturali di questo ampio territorio sono caratterizzate dalla presenza di due fiumi, Il Pescara ed il Saline, il mare e ancora tanto verde. Ed è su questo che si dovrà puntare, secondo quanto ha illustrato Sonsini al convegno, attraverso lo sviluppo di un’agricoltura circolare e del turismo ambientale. Una visione per valorizzare l’ambiente e creare flussi innovativi di economia circolare e sostenibile. Punto fondamentale, si auspica un capillare lavoro di recupero dei tanti manufatti già presenti sul territorio, individuando nuove opportunità di sviluppo economico che coniughino ricchezza, rispetto e valorizzazione dell’ambiente”.
Il presidente di Confindustria Chieti Pescara Silvano Pagliuca ha sottolineato: “Nuova Pescara non è una semplice diminuzione di costi, e non solo una semplificazione amministrativa, ma è molto di più: un hub dove declinare le eccellenze dei singoli territori atte ad affrontare temi quali mobilità sostenibile, turismo, agricoltura urbana e filiera agroalimentare, cavalcando i mega trend dell’innovazione tecnologica (big data, intelligenza artificiale e transizione energetica). È l’equipaggiamento da avere per contare nella macro regione adriatico-ionica, rispetto anche ai cambiamenti geopolitici e geoeconomici in corso. Sentiamo dire dalla politica che per la fusione occorre tempo: lo ritengo però indelicato verso i cittadini, verso quelle lavoratrici, lavoratori, imprenditrici e imprenditori che la mattina si svegliano sapendo che devono assolvere ad un impegno lavorativo con compiti e tempi ben precisi e che non possono rimandare semplicemente dicendo che occorre tempo. A loro non è data questa comodità, perché il tempo può essere soltanto quello dettato dal mercato e dalla concorrenza, certamente non quello scelto in autonomia. Io credo ci sia un bisogno assoluto di saper esprimere una visione strategica e guardare ai bisogni delle comunità locali non più con le lenti del passato, ma con il binocolo del futuro. Ringrazio i rappresentanti delle associazioni, delle istituzioni e delle forze politiche presenti oggi con i quali abbiamo messo a confronto idee e sono certo che con un dialogo costruttivo sapremo cogliere questa fondamentale opportunità di far nascere bene questa nuova realtà cittadina”.
Per il mondo delle imprese, dell’università e delle associazioni, sono intervenuti Carmine Salce, vice presidente della Camera di Commercio Chieti Pescara e Nicola Mattoscio, presidente della Fondazione Pescarabruzzo. I lavori sono stati moderati da Marco Camplone, presidente dell’associazione Nuova Pescara, che ha dichiarato: ““Non ha importanza se la fusione di Pescara, Montesilvano e Spoltore verrà rinviata di qualche anno, come desidera la Regione. Confindustria, le associazioni aderenti alla Nuova Pescara, i cittadini che hanno votato sì al Referendum del 2014 e le forze politiche che si battono per il rispetto della Legge regionale del 2018, che indica come ultima scadenza per l’unione il primo gennaio 2024, vanno avanti con l’intento di costruire una nuova realtà. Si chiamerà Pescara. Sarà la Nuova Pescara. Che esclude le periferie e crea un unico grande centro”.