Al termine di una minuziosa ricostruzione, i Finanzieri hanno accertato che la qualifica di circolo privato, attribuita all’attività, aveva solamente lo scopo di sottrarre a tassazione ingenti profitti, mentre nella realtà mascherava l’esercizio di una vera e propria impresa commerciale, i cui redditi avrebbero dovuto essere assoggettati alle comuni regole di tassazione.
Le associazioni non lucrative, quali possono essere i circoli privati, per le loro peculiari finalità, godono, infatti, di regimi fiscali di favore, ma, molto spesso, vengono artatamente utilizzate unicamente quale schermo giuridico per evadere/eludere le imposte, facendo sottoscrivere agli ignari frequentatori del “circolo” delle tessere che impropriamente attribuiscono loro la qualità di socio.
Al termine degli accertamenti, che hanno dimostrato l’abuso giuridico della figura di ente non commerciale, attraverso l’utilizzo della documentazione acquisita alla verifica e l’applicazione di percentuali di ricarico sugli acquisti di merci destinate alla somministrazione, si è proceduto a qualificare, fondatamente, nell’alveo dell’impresa commerciale, l’attività esercitata dal circolo privato che, di fatto, è risultata essere una normale discoteca con annesso bar, con la constatazione a carico dei gestori della sottrazione al Fisco di oltre 150 mila euro, sia ai fini dell’IVA che delle imposte dirette.
Il controllo, svolto con l’ausilio di unità cinofile della Compagnia, aveva permesso di accertare violazioni in materia fiscale, lavorativa e di diritti d’autore. Ma soprattutto era stata accertata la commissione di reati spaccio di sostanze stupefacenti, che, segnalate all’Autorità di P.S. per gli aspetti di competenza, avevano determinato l’emissione da parte del Questore di Pescara di un’ordinanza di sospensione della licenza per 90 giorni.