Città Sant’Angelo. “Profonda amarezza e vivo disappunto per il silenzio mediatico e politico sceso sulla ingiusta vicenda della chiusura della Casa di Riposo Fraternità Magistrale di Città Sant’Angelo che fino allo scorso mese di febbraio ha garantito amorevole assistenza ad oltre 65 anziani occupando oltre 25 unità lavorative rimaste, oggi, senza stipendio e conseguente sostegno per le proprie famiglie”.
La esprimono, in una nota, i lavoratori e le lavoratrici della Fondazione Fraternità Magistrale. Gli stessi lavoratori, che hanno dato vita ad un comitato, spiega il portavoce Giorgio Di Francesco, “in questi 3 mesi hanno lottato cercando di sensibilizzare gli organi istituzionali, richiamando la loro attenzione con comunicati stampa e manifestazioni di protesta senza aver avuto finora nessun risultato concreto”.
“Il comitato – prosegue la nota – spera che almeno in questi ultimi giorni di campagna elettorale la improvvida chiusura di questo Ente, che tanto disagio e sofferenza sta comportando, possa ancora avere il suo giusto spazio nell’agenda del dibattito sui temi politico-amministrativi dei futuri amministratori di Città Sant’Angelo”.
I lavoratori chiedono anche al vescovo, monsignor Tommaso Valentinetti, “un ripensamento, affinché riconsideri la sua netta posizione” e lo invitano ad “una profonda meditazione sulle parole espresse venerdì scorso dal Papa in occasione dell’incontro con l’Associazione Cattolica degli Operatori Sanitari (Acos)”