Bussi. Il ministero dell’Ambiente ha riattivato l’iter della Conferenza dei Servizi per il progetto di bonifica della discarica Tremonti di Bussi, che era stato sospeso dopo una richiesta di integrazioni dell’Arta. Inoltre vi erano stati alcuni dubbi sollevati dall’Agenzia in merito ai campionamenti, poi fortunatamente fugati da una successiva nota di chiarimento della stessa.
La Edison ha quindi provveduto a trasmettere le integrazioni progettuali. Ora il termine perentorio fissato dal Ministero per il rilascio dei pareri da parte degli enti competenti e’ il 16 aprile 2018. Dopo 10 giorni, il 26 aprile, probabilmente si terra’ la riunione finale. Il Ministero ha chiesto alla Regione Abruzzo di esprimersi ufficialmente in merito alla necessita’ o meno della procedura di V.I.A. per l’attuazione dell’intervento.
Il Forum H2O ha richiesto al Ministero copia di tutti gli elaborati progettuali, che per ora non sono stati resi pubblici tramite il portale WEB del Ministero dedicato alle bonifiche. Il Ministero ha chiesto ad Edison di esprimersi sulla richiesta. “A nostro avviso – dice il Forum – visto l’enorme interesse pubblico in gioco, in un momento cosi’ delicato e con un ricorso gia’ pendente, sarebbe auspicabile dare massima trasparenza a tutti gli elaborati pubblicandoli direttamente sul sito del ministero rendendoli accessibili a tutti senza dover ricorrere a laboriosi accessi agli atti. E’ vero che il Ministero ha garantito la partecipazione del pubblico nelle fasi preliminari dell’iter (conferenze dei servizi istruttorie) ma vorremmo poter leggere tutti gli elaborati finali scaturiti da quegli incontri. Siamo probabilmente vicini ad un momento di svolta”.
“Da quanto abbiamo appreso, finora solo informalmente”, concludono gli ambientalisti, “nel progetto prevedono di rimuovere 130.000 metri cubi di rifiuti. Ad oltre 10 anni dal sequestro finalmente si arriverebbe alla soluzione che era chiara fin dall’inizio ma e’ bene poter verificare nei minimi dettagli cosa si intende fare onde contribuire ad evitare eventuali errori come quelli, compiuti dagli enti pubblici, che nel passato hanno rallentato o bloccato ogni iniziativa, conclude l’associazione”.