“Il bracconaggio sul fiume Saline e i suoi affluenti è una drammatica e costante piaga che sottrae vita ecologica”, spiega l’associazione dopo il ritrovamento nelle acque del Tavo di alcune nasse per la cattura delle anguille.
“Questa specie è protetta nella Regione Abruzzo e la sua cattura e commercializzazione è vietata ma finchè controlli capillari e sanzioni tali da impedire la reiterazione del reato non saranno applicabili questo male sarà una malvagia costante”, conclude Nuovo Saline, che esorta, “le Forze dell’Ordine e le Guardie Ittiche Volontarie di intensificare i controlli dalla foce del fiume Saline fino agli affluenti, perché questi crimini non rimangano impuniti”.