Pescara. Mentre oggi è in programma al Tribunale di Pescara la prima udienza preliminare dell’inchiesta sull’inquinamento a Bolognano, ieri il sindaco Guido Di Bartolomeo ha emanato un’ordinanza che obbliga la società Moligean, attuale proprietaria del sito in cui insistono diversi edifici abbandonati, ad abbatterli in quanto costituiscono sia un pericolo sia un impedimento per i lavori di bonifica avviati da alcuni mesi da Edison, il soggetto “erede” del gruppo Montecatini chiamato a rispondere per lo stato di contaminazione delle aree.
Il sindaco ha ordinato anche la rimozione di alcuni rifiuti superficiali (residui di edilizia) presenti nel sito che ostacolano l’accesso ai suoli che devono essere trattati da Edison. “I tecnici della Edison più volte hanno posto il problema del’accessibilità in sicurezza delle aree e il Ministero dell’Ambiente ha reiterato l’invito ad intervenire con l’abbattimento degli edifici per far andare avanti i lavori di disinquinamento e messa in sicurezza”, riferisce una nota del Forum abruzzese per i diritti dell’acqua. che ricorda: “il sito inquinato di Piano d’Orta nel Comune di Bolognano, una parte ricompreso nel Sito Nazionale per le Bonifiche di Bussi, è un’area dove ci sono elevati picchi di sostanze pericolose quali arsenico e piombo sia nel suolo sia nell’acqua di falda, frutto avvelenato del vecchio impianto Montecatini dismesso da oltre 50 anni e mai messo in sicurezza. Il tutto praticamente in mezzo alle abitazioni”.
Alle ore 10 di oggi, invece, davanti al giudice Elio Bongrazio, ha preso avvio il procedimento nei confronti di 4 persone, tra cui compare l’ex sindaco di Bolognano Silvina Sarra, sullo stato di inquinamento dell’area denominata “comparto Z” che era rimasta al di fuori del Sito nazionale di Bonifica nonostante gli altissimi livelli di contaminazione riscontrati già nel periodo 2008-2009. Ad accorgersi del problema fu nel maggio 2017 la Stazione Ornitologica Abruzzese che inviò al Ministero dell’Ambiente e agli altri enti una dettagliata ricostruzione storica del sito industriale facendo emergere tutte le criticità, compresa la presenza di ceneri di pirite, poi classificate da ARTA come rifiuti speciali pericolosi per l’alto tenore di piombo e arsenico, affioranti praticamente in mezzo alle case.
Tra le persone offese compaiono il Ministero dell’Ambiente, il Comune di Bolognano, la Regione Abruzzo e la Provincia di Pescara. Le indagini furono svolte dai Carabinieri-Forestali, che sentirono l’allora dirigente del Ministero D’Aprile, la quale raccontò della vicenda e della ricostruzione storica del sito.
“Purtroppo nei mesi scorsi l’ARTA ha segnalato il rinvenimento di altri cumuli di scorie fino al fiume Orta”, conclude il Forum H2O, che si chiede “come mai il Ministero ritardi la riperimetrazione del sito con un nuovo decreto, procedura che va avanti da oltre un anno. Invece bisogna accogliere con favore tutte le iniziative volte a risanare un sito pesantemente contaminato sia per quanto riguarda il suolo che l’acqua di falda, per il quale è stato individuato in Edison il responsabile della contaminazione ed è stato approvato ad agosto 2018 dal Ministero un primo progetto di bonifica che però stenta a decollare definitivamente proprio per la presenza di manufatti e rifiuti di edilizia accumulati sul terreno”.