Pescara. L’accesso agli uffici del settore Servizi sociali del Comune di Pescara è possibile solo da una porta secondaria per le persone con disabilità, l’ascensore è presente ma inutilizzabile perché da diversi anni fuori servizio.
A denunciarlo è Claudio Ferrante, presidente dell’associazione Carrozzine Determinate Abruzzo: “Il Servizio Politiche sociali – spiega è situato al primo piano del Palazzo ex Inps del Comune e in passato solo grazie alle battaglie dell’associazione Carrozzine Determinate furono costruite delle rampe per superare gradini che consentono l’uso dell’ascensore per accedere ai servizi sociali situati al primo piano! Quell’ascensore è rotto da più di due anni! Nessuno ne ha disposto la riparazione!”.
Le persone in carrozzina, quindi, da due anni sono costrette ad entrare nell’Ufficio Politiche Sociali da una porta secondaria: “E’ evidente che non si presti minimamente attenzione a cosa possa significare sul piano psicologico, per la dignità umana, di una persona prima ancora che persona con disabilità , entrare da un ingresso secondario, considerando che in quello stabile oltre ad esserci le politiche sociali, ci sono altri uffici quali: commercio, ambiente, servizi, lavori pubblici e tutti gli uffici degli assessori”, aggiunge Ferrante.
“Ci chiediamo come può un sindaco che dice di amare Pescara considerare i cittadini con disabilità cittadini di serie B”, incalza Ferrante, che si interroga anche su “come possono gli Assessori ai lavori pubblici Luigi Albore Mascia e alle Politiche Sociali Adelchi Sulpizio consentire questa gravissima e intollerabile discriminazione considerato che tutti i giorni si recano nei loro uffici passando davanti a quell’ascensore rotto da almeno due anni!”.
“Ci chiediamo altresì, come possa essere accettabile che sindaco e assessori avvocati, non sappiano che sul piano giuridico trattasi di discriminazione indiretta, secondo la Legge 67/2006! Il tempo è scaduto la pazienza è terminata da un pezzo!”, conclude il presidente di Carrozzine Determinate, portavoce di “tutte quelle persone con disabilità che si sentono ogni giorno discriminate in tutti gli ambiti della vita sociale e politica e che pretendono che i propri diritti di uguaglianza e parità con gli altri cittadini vengono rispettati”.