“Oltre ai soliti proclami, peraltro nemmeno rispondenti all’urgenza del momento considerati i disastrosi dati sul trend del 2022, nessuno sembra aver preso seriamente a cuore il tema della Sicurezza sul lavoro e delle malattie professionali. Un po’ ce lo aspettavamo, un po’ no. Ce lo aspettavamo perché il tema non ha mai avuto un appeal propagandistico. Un po’ no, perché dopo i grandi proclami, a proposito dell’Agenda Draghi credevamo che, proprio in virtù dell’impegno del Governo Draghi, dovesse prendere corpo un approccio teso ad ottenere risultati. Oggi è di quello che abbiamo bisogno. I dati Inail sul trend nel 2022 parlano chiaro. C’è poco da interpretare. Rischiamo di vedere incrementate di quasi il 50% le denunce di infortunio e i decessi sul lavoro. Presentarsi in Europa alla vigilia della formulazione di importanti documenti non crediamo sia un bene per il Paese”.
“Con l’occasione ribadiamo che, alla ripresa dell’attività parlamentare e dell’operatività di Palazzo Chigi, gli infortuni e le morti sul lavoro diventino oggetto di un’azione specifica, decisa e realmente efficace. E noi vogliamo farne parte”, conclude D’Angelo.