Pescara. Sit-in di protesta questa mattina a Pescara, in Piazza Italia dei lavoratori abruzzesi dell’Agenzia delle Entrate che chiedono al Governo il rispetto degli accordi economici.
“I motivi della protesta sono duplici. Da una parte – ha spiegato Vincenzo Traniello, segretario della Funzione Pubblica CISL – c’è il problema del ricevimento, ormai da tre anni, del salario accessorio che incide per il 20, 25%. Dall’altra c’è il blocco dei turnover che fa scoppiare il front-office, e a breve a tutto questo si aggiungerà anche la problematica di Quota 100 e con i pre-pensionamenti, e con la conseguenza di una situazione difficile che va ad incidere sui servizi da dare ai cittadini. Bisogna tenere conto che tra Quota 100 e la Fornero, con circa il 20% di lavoratori che andranno in pensione, si rischierà di sguarnire ulteriormente gli organici “.
Il segretario Funzione Pubblica UIL delle province di Pescara e Teramo Giampiero Fattore ha spiegato come “ai lavoratori spettano queste competenze e il salario accessorio perché sono stati raggiunti gli obiettivi previsti e dunque è giusto che queste persone siano remunerate per quanto fatto. In Abruzzo sono interessati da questa vertenza 1200 lavoratori e nel Paese quasi 38mila”.
Il segretario nazionale della Federazione Lavoratori Pubblici Vincenzo Patricelli ha parlato di una “vertenza forte che riguarda tutta Italia perché è incredibile che l’Agenza delle Entrate, a fronte di un lavoro svolto nel 2016, 2017, si rifiuti di pagare il salario di produttività. Ci dispiace per i disagi che stiamo arrecando in questi giorni ai cittadini, ma lo facciamo perché vogliamo continuare a servire la comunità come si deve, ma non si possono chiudere gli occhi su uno scippo di mille euro all’anno che si sta tentando di fare a danno di ogni lavoratore”.