“In un allenamento del gruppo 2006, guidato dal tecnico Stefano Schiazza, durante un’esercitazione – scrive il club sportivo – il giovane Luca Piacentini, uno dei ragazzi del gruppo Under 17, cade rovinosamente e batte la testa a terra. Pochi attimi ed è il panico in campo: il giovane calciatore perde i sensi, serra le mascelle e fatica a respirare. Vicino a lui c’è Matteo Di Stefano, che oltre a giocare in Eccellenza collabora come aspirante allenatore con il gruppo di mister Schiazza: un tuffo d’istinto sul ragazzo esanime a terra e la manovra giusta al momento giusto. Aperta con forza la bocca di Piacentini, Di Stefano evita che la lingua blocchi la respirazione. Qualche minuto dopo, i soccorsi sono già sul campo. Piacentini si sveglia in ambulanza e, il giorno dopo, torna a casa”.
“Senza di lui, oggi non sarei qui – ha detto emozionato Piacentini durante la consegna della targa – In ambulanza ho aperto gli occhi e ho capito subito che era successo qualcosa di grave. In ospedale mi hanno raccontato tutto e, appena uscito, sono andato al campo a ringraziarlo. Mi ha salvato la vita”.
“Fortunatamente ero lì e ho avuto la lucidità e la freddezza di reagire subito – ha raccontato Di Stefano – Durante un’esercitazione banale c’è stato uno scontro e Luca ha battuto la testa a terra. Per me è stata la prima volta in una situazione del genere, un gesto istintivo”.
“A Matteo Di Stefano per il gol più bello della sua carriera, realizzato con coraggio e prontezza d’animo nel giorno 14 aprile 2022. Con riconoscenza e gratitudine”, recita la targa che la società Delfino Curi Pescara ha donato a Di Stefano, nel corso di una cerimonia a cui hanno preso parte i vertici del club, insieme ai protagonisti della storia a lieto fine.