Pescara. Si è aperto con le eccezioni preliminari, questa mattina a Pescara, il processo sulla morte del calciatore Piermario Morosoni: il giocatore del Livorno morto sul terreno dello stadio Adriatico il 14 aprile 2014 durante la partita Pescara-Livorno del campionato di serie B.
Imputati alla sbarra sono i responsabili medici presenti quel giorno allo stadio: il medico sociale del Livorno Manlio Porcellini, il medico del Pescara Ernesto Sabatini, e il medico del 118 in servizio allo stadio, Vito Molfese, tutti accusati di omicidio colposo. Nel mirino della pm Valentina D’Agostino il mancato uso del defibrillatore, che, stando alla perizia dei consulenti nominati dal gip, Vittorio Fineschi, Francesco Della Corte e Riccardo Cappato, doveva essere usato.
Il giudice del Tribunale monocratico, Valentina Battista, ha rigettato la richiesta di nullità del capo di imputazione sollevata dall’avvocato Alberto Lorenzi, difensore del dottor Molfese, per l’annullamento del capo di imputazione per l’assistito per la genericità dell’ accusa in quanto, secondo il legale, “l’imputazione si qualificava come generica mancando indicazione della fonte dell’ obbligo giuridico di impedire l’evento in capo all’imputato”. Nel suo intervento, il Pm Valentina D’Agostino aveva sottolineato, al contrario, che il fatto addebitato a Molfese fosse debitamente e idoneamente specificato, tesi questa accolta dal giudice che ha ritenuto che la mancata indicazione della norma violata dal medico del 118, “non comporta alcuna compressione del diritto di difesa”. All’uscita dall’Aula l’avvocato Alberto Lorenzi ha detto che “per rispondere di un reato si deve dire quale norma e quale contratto é stato violato. Bisognerebbe per ogni singola posizione contestare la norma violata e dire quale norma é stata violata, altrimenti chiunque potrebbe essere chiamato in causa”.
Il giudice ha poi dichiarato inammissibile, su richiesta del difensore di Porcellini, la costituzione di parte civile della fidanzata di Morosini, Anna Vavassori, disponendone l’immediata estromissione dal processo. Secondo il giudice non e’ stato indicato il rapporto che legava il calciatore morto e la donna tale da giustificare la costituzione di parte civile della stessa all’interno del processo.
La prossima udienza si terra’ il 12 gennaio alle 9: i quell’occasione il giudice dovrà valutare la richiesta del difensore di parte civile della sorella di Piermario Morosini, Maria Carla, di ammissione dei responsabili civili e in quella occasione verranno fissati i termini per chiamare in causa le compagnie di assicurazione.