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Pescara, nasce il Premio Carlo Pace

Pescara. “All’indimenticato sindaco di Pescara, memori del suo buon fare e dell’esempio che ci ha donato”.

Così recita la targa commemorativa che il capogruppo di FdI in Consiglio regionale, Guerino Testa, ha consegnato stamane, alla vedova Rossana e alla figlia Laura del compianto sindaco Carlo Pace, in occasione della ricorrenza della sua scomparsa.

“A distanza di 5 anni da quel tragico evento”, afferma Testa, ” ho inteso omaggiare l’operato di un uomo delle Istituzioni e di un professionista che ha sempre dimostrato una innata passione per la sua città e per il suo futuro , prima, durante e anche dopo il suo impegno politico. Primo cittadino di Pescara per due mandati, dal 1994 al 2003 ma anche ingegnere e docente all’università d’Annunzio. Unitamente alla sua preparazione, spiccavano il suo essere per bene e la sua eleganza, qualità che lo hanno reso apprezzato dai suoi concittadini e ancora oggi ammirato da noi amministratori. La sua vivace intelligenza e la sua lungimiranza lo hanno contraddistinto tra i primi ad aver intercettato Pescara come capoluogo naturale dell’area metropolitana”.

“Un raro concentrato di capacità e stile che abbiamo ricevuto in eredità e che ritengo doveroso impiegare al meglio”, prosegue Testa, “Da qui nasce, infatti, l’idea di istituire il Premio Carlo Pace – che esattamente tra un anno vedrà la sua prima edizione – con l’obiettivo di creare quell’appuntamento ricorrente al fine di un proficuo confronto sulla buone pratiche della politica e sulla progettualità innovativa, naturalmente nell’ottica della crescita della nostra città e del nostro Abruzzo. Lo schema organizzativo del Premio è in fase di definizione e condivisione con Geremia Mancini – che oltre al suo grande impegno come sindacalista ha anche avuto l’onore di essere consigliere comunale nella Giunta Pace – e insieme al quale lo ufficializzerò nei prossimi mesi”.

Presenti alla cerimonia i sindaci che lo hanno succeduto, Luigi Albore Mascia e Marco Alessandrini. “Carlo Pace è stato ed è un grande di Pescara – ha dichiarato Mascia – tratteggio di lui tre aspetti fondamentali : un vero rappresentante delle Istituzioni, era molto affezionato, infatti, all’idea di sentirsi un uomo della società civile, un accademico e non un politico di professione. Era un professore universitario che, in un momento storico molto particolare della nostra regione, fu indicato come colui che avrebbe dovuto dare una immagine rinnovata delle Istituzioni, e riuscì a restituire credibilità; poi c’è l’aspetto umano, la sua bontà, la sua tolleranza e la sua grande capacità di depotenziare con un sorriso ogni ruvidezza, e ciò lo rendeva inconsapevolmente un grande stratega politico; il terzo aspetto è legato alla famiglia, per lui fondamentale, e mi ha sempre colpito osservare come la signora Rossana non fosse una ‘first lady’ ma era la sua continuazione, sempre presente in qualsiasi momento accanto al marito. Fu proprio lei ad essere la grande testimonial della mia elezione a sindaco”.

“Carlo Pace è stato un uomo per bene – ha rimarcato Alessandrini – una persona limpida e pulita, appassionato della sua città. Colgo questa occasione per svolgere qualche breve riflessione sulla leadership pubblica, cioè l’insieme di comportamenti, abilità, competenze e tratti personali che caratterizzano l’operato del civil servant che si trova a gestire altre persone. Il leader pubblico deve avere un alto senso delle Istituzioni e rispettarle con orgoglioso senso di appartenenza, deve amare la propria comunità, deve avere una assoluta integrità e più che al presente deve preoccuparsi di ciò che accadrà dopo di lui, tendendo, quindi, a generare nuovi leader. Carlo Pace, a mio avviso, faceva ricorso ad uno stile di leadership etica, ponendosi come esempio di onestà e promotore di correttezza”.

In rappresentanza del senatore D’Alfonso è stato presente Marco Presutti, suo portavoce quando fu sindaco di Pescara, il quale ha evidenziato come “questo Premio oltre a tributare un omaggio ad un sindaco che la città ha amato è anche un apprezzabile segno dell’importanza di attribuire un valore a chi ha servito la Comunità”.

La moglie e la figlia, visibilmente commosse, hanno ringraziato per “l’iniziativa inattesa, questo premio ci riempie di gioia, auspichiamo che rappresenti negli anni un evento utile alla nostra società. Siamo fiere di questo riconoscimento, oltre che alla sua competenza, alla sua umanità e onestà, valori che ci ha insegnato e trasmesso”.