Pescara. Il gip del Tribunale di Pescara, Gianluca Sarandrea, ha disposto la misura di ricovero in una casa di cura e custodia per Massimo Maravalle, il tecnico informatico di 47 anni affetto da disturbo psicotico atipico che la notte tra il 17 e il 18 luglio a Pescara ha ucciso il figlio adottivo Maxim, soffocandolo.
Il pm ieri durante l’incidente probatorio aveva chiesto per Maravalle, attualmente in carcere a Pescara, il ricovero in un ospedale psichiatrico giudiziario. Il gip oggi ha parzialmente accolto la richiesta disponendo una misura piu’ blanda.
Un provvedimento temporaneo assunto alla luce delle conclusioni cui e’ pervenuto il consulente del gip e cioe’ che l’uomo all’epoca dei fatti era incapace di intendere e volere e che “attualmente le condizioni psicopatologiche appaiono migliorate, pur persistendo quote attenuate di pericolosita’ sociale”. Gli atti ora passano al pm per l’individuazione della casa di cura e custodia e l’esecuzione della misura.