“L’aver messo al corrente le associazioni di categoria di una lettera del prefetto che ricordava alle Forze dell’Ordine l’applicazione di una legge nazionale sul consumo di alcolici su aree pubbliche è diventato motivo di attacco violento nei miei confronti”, spiega Masci in un lungo post su Facebook, “con falsità incredibili come quella che avrei fatto un’ordinanza per vietare la somministrazione di alcolici dopo la mezzanotte. Ricordo a tutti che il Prefetto rappresenta il Governo nazionale in Provincia, che qualsiasi suo provvedimento riguarda tutta la Provincia e non le singole città, che una legge nazionale si applica o disapplica su tutto il territorio nazionale”.
“La questione è molto semplice, solo chi è in malafede non la capisce o la interpreta a suo piacimento”, ammonisce il sindaco, “A Pescara, poi, voglio dirlo pubblicamente, abbiamo un Prefetto di grandissime qualità istituzionali, amministrative, umane. Se non avessi chiamato le associazioni di categoria mi avrebbero accusato di non averle chiamate, le ho chiamate per avvertirle e mi accusano di averle chiamate. Una cosa è certa, io non ho fatto nessun provvedimento su questa vicenda, d’altronde nessun sindaco potrebbe farlo trattandosi di una legge nazionale”.
“Mi piacerebbe, però”, rilancia, “che anche con i titolari dei locali potessimo instaurare un rapporto di collaborazione piena che permetta di isolare i pochi approfittatori che vendono alcolici ai minori, che non rispettano alcuna regola, che fanno i prepotenti, perché sono questi che rovinano la piazza e creano problemi a tutti, anche ai tanti che vogliono lavorare in tranquillità. Come sempre confido nella buona fede della maggioranza dei pescaresi, in quella parte di città che non strilla, ma che è molto attenta a distinguere la verità dalle falsità”.