A questi, però, si aggiunge l’annuncio del sindaco Carlo Masci: “La competenza sui fondali e quindi sui dragaggi non è certamente del Comune, essendo il porto una proprietà dello Stato e quindi gestito dalle strutture territoriali. Ma ho comunque deciso di investire del problema i nostri servizi, sia perché abbiamo uno staff che può intervenire rapidamente sia perché il porto coinvolge gli interessi non solo degli armatori ma direi complessivamente di tutta la città. Il nostro scalo marittimo è praticamente fermo da dieci anni, come sanno quegli operatori marittimi che sono stati costretti a trasferirsi nella vicina Ortona pur di proseguire la propria attività. Ma la marineria andava aiutata e questo stiamo facendo, permettendo di tornare in mare fin dalla nottata di domenica”.
“L’azione urgente che è cominciata oggi è ancora uno spostamento, che deve rispondere alla domanda di sicurezza dell’ultimo incaglio”, ha aggiunto il primo cittadino, “il Comune si è attivato in questi giorni, ma è importante che si comprenda che questo intervento emergenziale è condizionato dalla saturazione del bacino, cioè dal fatto che il bacino portuale è già pieno per gli interventi di spostamento fatti in precedenza, e che deve essere svolto con cura chirurgica, perché i sedimenti possono essere spostati solo all’interno di zone di qualità omogenea. È’ solo l’anticipo, però, di una soluzione strutturale che Comune e Regione conseguiranno insieme.”