E’ quanto emerge dalle attività di genotipizzazione condotte dal Cast, il Laboratorio dell’Università “d’Annunzio” di Chieti, su campioni inviati dal laboratorio dell’Unità operativa complessa di Microbiologia e Virologia della Asl del capoluogo adriatico.
In particolare, la variante Omicron, responsabile complessivamente del 37% delle ospedalizzazioni, è stata riscontrata in 26 pazienti su 63 ricoverati nei reparti ordinari e in tre pazienti su sedici ricoverati in terapia intensiva. I dati sono riferiti a campioni prelevati la scorsa settimana. La parte restante dei casi è riconducibile alla variante Delta.
“Questi dati – afferma il direttore del laboratorio della Asl di Pescara , Paolo Fazii – ci dimostrano che la situazione non è esattamente come viene descritta. Omicron sarà forse meno aggressiva, ma non è un banale raffreddore o una banale influenza. Perché diventi una banale influenza ci vuole ancora tempo. Intanto, la soluzione sono i vaccini e la prudenza, cioè uso delle mascherine, distanziamento e igiene”.