Pescara. “Incrociamo le braccia, incrociamo le lotte”: con questo motto è partito, poco dopo 9, il corteo dello Sciopero Sociale, manifestazione organizzata nella mattinata di oggi in tutta Italia.
Un appello generale lanciato a precari, lavoratori, disoccupati, studenti, disabili e migranti e raccolto da migliaia di persone che hanno iniziato una sfilata dal piazzale della Madonnina, ancora in corso per le vie del centro della città.
Reddito di esistenza, salario minimo, autodeterminazione,saperi, diritti sono i temi per cui sono scesi in strada le varie realtà sociali territoriali: dal sindacalismo, ai comitati per la difesa dell’ambiente, alle associazioni e agli studenti. Proprio gli studenti, tremila ne conta una stima approssimativa, a colorare maggiormente il corteo con trampolieri e striscioni invocanti “una scuola pubblica, laica e solidale”. “Siamo pronti ad occupare le scuole, siamo pronti a dieci, cento, mille manifestazioni contro la scuola dei padroni”, gridano i ragazzi, “La buona scuola la scegliamo noi”, ripetono in coro.
E se loro protestano contro al riforma del ministro dell’Istruzione Giannini, a lanciare cori contro il premier Renzi e il Jobs Act sono, invece, i sindacati che hanno unito le bandiere delle più varie sigle in un’unica lotta tinta di rosso dal colore di alcuni fumogeni.
Dopo un primo “pendolo” tra il Ponte del Mare e la rampa dell’Asse Attrezzato sul lungofiume, la sfilata ha preso a marciare verso piazza Italia, sede di Comune, Provincia e Prefettura, animata da tamburi, fischietti e musica ad alto volumte, per poi sfociare su corso Vittorio Emanuele. Una mattinata di tilt per il traffico, regimentato dal massiccio dispiegamento di forze dell’Ordine. Nessun incidente, né atti violenti: quando il corteo ha raggiunto il palazzo delle Poste, un piccolo gruppo di manifestanti ha affisso cartelli e post-it davanti all’ingresso dell’edificio contro le privatizzazioni e sui soldi e le aziende pubblici da difendere.
A “scioperare” anche i membri del Forum abruzzese per i diritti dell’Acqua e dei No Triv: spetta proprio agli ambientalisti il titolo della manifestazione più originale. Quando il corteo ha raggiunto piazza Salotto, in centinaia si sono seduto a terra a formare una gigantesca scritta umana “No Oil”. A spiegare le motivazioni della dimostrazione anti-trivelle è una nota del Forum: “Un grande slogan per esprimere il dissenso verso il Decreto ‘Sporca Italia’ del Governo Renzi (Sblocca Italia, Ndr.) che promuove anche in Abruzzo la deriva petrolifera. Oggi abbiamo manifestato per contrastare le politiche turbo-liberiste del Governo Renzi basate sulla precarizzazione della vita dei cittadini e del loro stesso ambiente, minandone la qualità e la salubrità. La Legge di Stabilità, il Job Act e il Decreto Sporca Italia costituiscono l’assalto allo Stato sociale per concentrare ulteriormente la ricchezza in poche mani. Privatizzazione dell’acqua e dei servizi, trivelle, lavoro precario: questa è la ricetta che propone il Governo nonostante la cosiddetta crisi sia stata creata proprio da queste scelte. Noi proponiamo un’economia solidale, basate sull’uso efficiente delle risorse, il risparmio energetico, il reddito minimo garantito, la gestione pubblica trasparente e partecipata dell’acqua, finanziamenti alla scuola pubblica e alla conoscenza eliminando i finanziamenti alle grandi opere inutili”.